"Addio campione": la disperazione per la morte di Elia, calciatore e amico

La tragedia di Milano. Il giovane di San Vincenzo morto dopo la caduta dalla finestra dell'hotel nel capoluogo lombardo era molto conosciuto soprattutto negli ambienti sportivi

Le indagini e, nel riquadro, Elia Barbetti

Le indagini e, nel riquadro, Elia Barbetti

San Vincenzo (Livorno), 15 ottobre 2015 - Elia che gioca a calcio e che segna per la sua squadra, il San Vincenzo. Elia con gli amici nei locali della costa livornese. Tante immagini, tanti pezzi di vita di Elia Barbetti, 17 anni, il ragazzo morto dopo essere precipitato da una finestra dell'hotel dove alloggiava con la sua classe. Erano in gita scolastica, in visita all'Expo che sta per chiudere i battenti. La notizia della morte di Elia è arrivata come un fulmine a ciel sereno a San Vincenzo, dove Elia era nato, e a Cecina, dove studiava.

Frequentava il liceo Fermi e coltivava la sua grandissima passione Elia, il calcio. Era nell'orbita della prima squadra del San Vincenzo, Seconda Categoria, girone F. Sapeva giocare, sapeva anche segnare e i tabellini delle ultime partite della squadra sanvincenzina lo vedono lì, in panchina, pronto a entrare sul prato verde. Cosa è successo a Elia? Come è possibile che un ragazzo che mordeva la vita con la grinta dei suoi 17 anni sia morto in un modo tanto assurdo? Sabato scorso l'ultima serata vera con gli amici in un locale.

"Non sapevo che sarebbe stata l'ultima volta che ci salutavamo", scrivono gli amici sulla bacheca Facebook di Elia. Una famiglia, quella del ragazzo, molto conosciuta. Il padre è un ristoratore, la madre ha un'attività commerciale. Elia lascia anche una sorella. Quella gita di due giorni all'Expo con la scuola era un modo per vedere Milano, stare insieme ai suoi compagni in maniera diversa, visitando l'Expo. Quella Milano che è diventata una città di tragedia per una comunità che ora dovrà fare i conti con la più cruda delle verità: il figlio, l'amico, il compagno di squadra di tante battaglie non c'è più.