Livorno, un garage trasformato in raffineria di eroina e cocaina

La polizia ha arrestato nove persone fascenti parte di una banda albanese. La base operativa era a Parma, ma la città labronica era il punto di partenza per il mercato toscano

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Livorno, 22 marzo 2017 - La squadra mobile di Livorno (in collaborazione con i colleghi di Parma) ha sgominato un clan albanese di stampo familiare che gestiva un traffico di eroina e cocaina tra Toscana ed Emilia, arrestando nove persone. I malviventi, secondo l'accusa, avevano allestito un centro di raffinazione della droga in un garage a Livorno e non esitavano a tagliar male lo stupefacente, con medicinali di largo consumo o con sostanze anabolizzanti pur di aumentare i profitti illeciti.

La base operativa dell'organizzazione sarebbe stata Parma, Livorno la città scelta per espandere gli affari anche in Toscana. I pusher, secondo quanto spiegato, si rifornivano direttamente a Livorno per poi effettuare le consegne agli spacciatori, per lo più nordafricani. Il clan era strutturato come una vera e propria azienda: gli spacciatori di fiducia, fatti arrivare direttamente dall'Albania, venivano stipendiati circa 1500 euro al mese e veniva loro assicurato anche alloggio e mezzi, auto e moto, con i quali spostarsi. L'organizzazione disponeva anche di case a Livorno e a Pisa.

Il fatturato del clan, si spiega ancora in una nota, «si avvicinava molto al fatturato di un clan camorristico, con un giro d'affari stimato di almeno mezzo milione di euro l'anno: lo dimostrano i sequestri di denaro contante effettuati nel corso dell'indagine e il tenore di vita dei due fratelli ritenuti dalla polizia a capo dell'organizzazione, proprietari in Italia e in Albania di immobili ed esercizi commerciali: nella sola Livorno gli introiti si aggiravano intorno ai 50 mila euro a settimana».

A Parma, hanno ricostruito gli inquirenti, uno dei fratelli ha acquistato due appartamenti e, a Pisa, un bar: operazioni che servivano a riciclare i proventi del traffico illecito in attività legali. In Albania la loro famiglia vive nel lusso. Le indagini hanno ricostruito anche tutti i passaggi del riciclaggio di denaro, che avveniva utilizzando ignari autisti degli autobus di linea che effettuano il servizio trasporto viaggiatori tra Italia e Albania: venivano loro consegnate buste sigillate con denaro contante da reinvestire in patria. Nel corso dell'operazione a Parma la polizia ha inoltre arrestato in flagranza di detenzione di stupefacente a fini di spaccio tre albanesi.