Quel "ricatto" di Calderoli

Il direttore de La Nazione riaponde ai lettori

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Pier Francesco De Robertis, direttore della "Nazione"

Caro direttore, ho visto che Calderoli ha promesso di presentare mezzo milione di emendamenti alla riforma del Senato, aggiungendo poi che li avrebbe ritirati in cambio della grazia a uno che aveva freddato un albanese sotto casa. La prossima volta in cambio del ritiro chiederà che gli tolgano una multa...

Carlo Marcelli, Roma

Caro Marcelli, il "ricatto" proposto da Calderoli è oltre i limiti del confronto democratico e parlamentare, e mi stupisco che il presidente del Senato non sia ancora intervenuto per stigmatizzare le parole dell’esponente leghista. Usare in maniera così strumentale un atto legislativo tanto importante come sono gli emendamennti per una riforma costituzionale è un qualcosa che a nessuno finora era venuto in mente. Gli emendamenti servono per migliorare una legge, e non per intralciare il lavoro del parlamento o per ottenere chissà che cos’altro. Ma in fondo le «esagerazioni» di Calderoli hanno un merito: dimostrano a tutti che il Senato, per come è formulato adesso, è in buona parte inutile, e bene ha fatto la riforma Renzi-Boschi a eliminarne molte funzioni e soprattutto a togliee le sovrapposizioni con la Camera.