Prostituzione, foto-bluff su internet per attirare i clienti. E nelle ‘alcove’ il via-vai era continuo

Scoperto dai carabinieri un giro di squillo. Ma le ‘tenutarie’ lavoravano in trasferta

La camera degli incontri

La camera degli incontri

La Spezia, 10 settembre 2014 - UNA AVVICINATA appena sbarcata dall’aereo a Malpensa, mentre si accingeva a raggiungere Guastalla dove aveva già in agenda un incontro a luci rosse; l’altra intercettata a Parma, prossima anche lei a vendere il suo corpo. Ad entrambe i carabinieri della Spezia hanno notificato un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari per sfruttamento della prostituzione. Cambio di programma per Orfelina Mota di 43 anni e Nunez Garzia Anarita di 44 anni, entrambe dominicane. Sono state trasferite, da detenute, nelle rispettive dimore alla Spezia, in via Torino, a pochi metri di distanza l’una dall’altra; abitazioni che da qui in avanti non costituiranno più per loro delle «fabbriche» di soldi. Dovranno starci loro e basta; vietato ogni contatto fisico e telefonico con terzi. Fino all’altro giorno, invece, era un via-vai (o quasi) di clienti. Lì, mentre erano sessualmente affacendate altrove, fuori-Spezia, ospitavano altre prostitute sudamericane, provenienti da altre città; 50 euro al giorno, tutto compreso: alcova, cucina, utenze e anche gestione della promozione nei siti Internet, con ‘pacchetto’ venduto alle squillo, per lo più, a settimana. La logistica interna permetteva l’ospitalità di tre lucciole in contemporanea. Di qui lo sfruttamento della prostituzione contestato a Orfelina e Annarita, che sono del mestiere e che avevano architettato la soluzione più reddittizia per fare soldi confidando negli appetiti sessuali degli uomini e nella loro ‘domanda’ di consumazioni a rotazione. Della serie: lavorare in proprio in casa non premia; meglio andare in trasferta e far fruttare le dimore trasformandole in alcove a pagamento, dove a pagare erano le altre, che venivano da fuori: un ‘arrotondamento’ delle entrate dal lavoro in proprio sull’ordine dei 3.000 euro al mese.

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