"Marco e Samuele, siate portatori di giustizia"

Il vescovo ai neo sacerdoti. Un pensiero anche per Parigi: "Colpita l’umanità intera"

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La Spezia, 16 novembre 2015 - Don Samuele Bertonati, ventinovenne, di Volastra, e don Marco Morolla, trentaduenne, del quartiere Umbertino sono da sabato sacerdoti. Sabato nella cattedrale di Cristo Re piena di persone di ogni età, li ha ordinati il vescovo Luigi Ernesto Palletti, che ha celebrato insieme al vescovo emerito Bassano Staffieri e al vescovo di Bubanza, in Burundi, Jean Ntagwarara. Monsignor Palletti ha iniziato la messa invitando alla preghiera per le vittime degli attentati parigini. «Oggi è un giorno di festa e di gioia per il dono di due presbiteri – ha detto –, giorno di sofferenza e di lutto per l’attentato, che, come ha detto il papa, ha colpito non solo una nazione, ma l’umanità intera. Questo non ci deve sconfortare. Anzi, dà ancora più senso a quello che stiamo compiendo: il mondo ha bisogno di Cristo! Ha bisogno di servi del Vangelo, di apostoli che annunzino e portino il dono della salvezza».

Nell’omelia, monsignor Palletti ha sottolineato «il grande dono e mandato del presbiterato. L’ordine sacro, ha aggiunto, «trasforma la vita e la rende conforme interiormente e operativamente a Cristo». E ancora: «La Chiesa, nella storia, è una realtà con membra diverse. Voi siete ordinati presbiteri per essere servi privilegiati verso ogni uomo. Il dono dello Spirito Santo, che ricevete, dovete condividerlo con gli altri. Illuminando il popolo di Dio, permetterete che esso diventi luce del mondo e lievito della pasta. Non c’è alcun potere se non quello di annunciare parola. Fuori dal servire, perdiamo il senso di noi stessi. “Il figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire”. Questo non significa accondiscendenza, ma annunziare con fedeltà, portare la verità di Cristo, senza sconti». E ha concluso: «Sarete presbiteri sempre: guai quando nella vita del presbitero ci sono due vite, quella privata e pubblica! Si è presbiteri per sempre e ovunque. Dovrete saper camminare per le vie della storia. Voi non siete giudici, ma portatori della giustizia. Dovrete annunciare la misericordia, senza mai tradire la verità. La teologia, per voi, non sarà più studio obbligato, ma radicamento per la vita: conosci le verità della fede (Incarnazione, Trinità, Eucaristia, popolo di Dio che hai di fronte), pregaci sopra. Serve una Chiesa in uscita, missionaria, capace di dire l’essenziale». La messa è stata accompagnata dalla corale parrocchiale di Nostra Signora della Salute, in Piazza Brin.