Minacce al governatore Toti all'ingresso della sede regionale

Una scritta comparsa all'ingresso dello stabile firmata con la A cerchiata. La Digos ha acquisito le registrazioni delle videocamere di sorveglianza

La scritta comparsa nella sede del consiglio regionale

La scritta comparsa nella sede del consiglio regionale

Genova, 7 luglio 2015 - Minacce al neogovernatore della Liguria, Giovanni Toti. La scritta dal contenuto inequivocabile, firmata con la A cerchiata, è stata trovata ieri mattina sulla porta a vetri d’entrata del palazzo che ospita il consiglio regionale, in via Fieschi a Genova. “Toti a testa in giù”, scritto con lo spray nero a grandi caratteri, e la “firma” con la A cerchiata. La Digos ha acquisito le registrazioni delle videocamere di sorveglianza della zona e ha avviato le indagini. Tra i primi ad esprimere solidarietà a Toti è stata Raffaella Paita, capogruppo del Pd: «Esprimo tutta la mia solidarietà al presidente – ha scritto in una nota – per le minacce contro la sua persona. Sono atti inqualificabili, che devono essere condannati con la massima fermezza».

Il presidente del consiglio regionale Francesco Bruzzone, ha invitato «a non sottovalutare l’intolleranza» e ha espresso a Toti «la piena solidarietà di tutta l’assemblea legislativa». E ha aggiunto: «Tali atti offendono la democrazia, la libertà e il rispetto delle opinioni altrui e, attraverso la figura del presidente della Regione, colpiscono ogni cittadino ligure. L’intolleranza che questi gesti rappresentano non deve essere sottovalutata, soprattutto quando l’intimidazione colpisce anche il luogo in cui viene esercitata l’attività e la libera espressione dei consiglieri regionali democraticamente eletti». Anche il vicepresidente del consiglio regionale Sergio Rossetti condanna le minacce contro il presidente: «Ritengo gravissimo e degno di grande attenzione quanto accaduto. Il gesto intimidatorio nei confronti del presidente della Regione i va condannato con fermezza perché frutto di una cultura, fortunatamente minoritaria, che non riconosce le regole della vita democratica». Anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Liguria condannano le minacce al governatore: «Ancora una volta siamo costretti a registrare atti intimidatori verso esponenti della classe politica di questo Paese. Tali esecrabili gesti nulla hanno a che vedere con la civile convivenza e per questo vanno condannati e respinti con fermezza».

Anna Pucci