Il giorno dello sciopero a Vallegrande, monito del sindaco a Enel e Governo

"Accelerate i progetti di riconversione per salvare i posti"

Il sindaco Massimo Federici (foto Frascatore)

Il sindaco Massimo Federici (foto Frascatore)

La Spezia, 19 giugno 2015 – Oggi è il giorno dello sciopero dei lavoratori dell’Enel. Le prospettive di chiusura dell’impianto preoccupa non poco centinaia di famiglie, comprese quelle dell’indotto. Il sindaco Massimo Federici chiede all’azienda di anticipare, a partire dal prossimo mese, il confronto sul futuro del sito. Un invito il suo anche al governo «nel promuovere la riconversione produttiva di un’area di così grandi dimensioni, oltre settanta ettari, che non può essere considerata strategica solo per il territorio». Il capo della giunta ribadisce le scelte fatte da tempo dalla città: vale a dire che la centrale di Vallegrande è giunta al termine del suo ciclo di vita e sarebbe impensabile e anacronistico il consolidamento del sito energetico basandolo nuovamente sull’utilizzo del carbone.

"Sappiamo che la prospettiva della completa e ravvicinata dismissione preoccupa – afferma Federici – centinaia di lavoratori con i loro familiari. Gli oltre duecento occupati “diretti” si vedranno, sì ricollocati nella struttura Enel, ma in siti lontani e fuori regione. Per gli altrettanti lavoratori dell’indotto si presentano prospettive ancora più cupe e drammatiche".

"Cogliendo l’occasione dello sciopero – aggiunge – vogliamo ribadire ai lavoratori che consideriamo con la stessa loro preoccupazione queste prospettive e che vogliamo essere interlocutori di tutti loro in un frangente complesso e difficile come quello che si va prospettando. Così come alla città sta a cuore la risoluzione dei problemi ambientali, così stanno a cuore i problemi del lavoro. Per queste ragioni – conclude – non possiamo permettere né ad Enel né allo Stato un ingiustificabile disimpegno nei confronti di un territorio che per molti decenni hanno usato e inquinato".

M.P.