Spezzina infettata dalla Zika. Trappole anti-zanzara in città

Allerta per il virus. La donna arrivava dal Sudamerica

PREVENZIONE Nei prossimi giorni alla Spezia saranno posizionate le trappole per  la  cattura delle zanzare tigre e saranno effettuate operazioni di disinfestazione

PREVENZIONE Nei prossimi giorni alla Spezia saranno posizionate le trappole per la cattura delle zanzare tigre e saranno effettuate operazioni di disinfestazione

La Spezia, 1 settembre 2016 – SI ERA presentata la scorsa settimana al pronto soccorso, di ritorno da un viaggio in Sudamerica, lamentando sintomi molto simili a quelli indotti dal virus Zika, la famigerata malattia trasmessa dalla puntura di una zanzara del genere Aedes Aegypti, i cui nuovi focolai in America del Sud da mesi hanno scatenato allarme a livello mondiale. Quella febbricola lieve ma persistente e le eruzioni cutanee, che avevano spinto una quarantenne spezzina a rivolgersi all’ospedale, hanno convinto i medici del reparto Infettivi del Sant’Andrea a vederci chiaro, prelevando un campione di sangue per inviarlo agli uffici del Dipartimento di scienze della salute dell’Università di Genova, diretto da Giancarlo Icardi. Risultato? I sospetti dei medici del reparto diretto dal primario Stefania Artioli sono stati confermati: dagli esami sierologici è emerso infatti che la donna era stata contagiata dal virus dopo essere stata punta da una zanzara.

LA QUARANTENNE, residente in città, gode di ottima salute, tanto che non è stato necessario alcun ricovero né tantomeno l’adozione di terapie dedicate, in quanto non sussisterebbero pericoli di contagio: le uniche gravi complicanze riguardano infatti lo sviluppo del feto qualora il virus venisse contratto in gravidanza. La scoperta del virus Zika, tuttavia, ha fatto scattare immediate le procedure di sorveglianza e controllo indicate dal ministero della Sanità, che vedranno in prima linea l’Istituto zooprofilattico sperimentale diretto dallo spezzino Carlo Ercolini, il Dipartimento di prevenzione guidato dal primario Francesco Maddalo, e il comune della Spezia. Nonostante il virus Zika non sia autoctono, in Italia può essere veicolato, seppur in minor misura, dalla zanzara tigre. Da qui il piano di sorveglianza di due settimane dettato dal ministero, che sfocerà in una mirata opera di disinfestazione e controllo su gran parte del territorio comunale. Come? Non solo con i prodotti solitamente utilizzati per l’opera di disinfestazione massiva dalle zanzare che saranno spruzzati negli angoli della città da squadre specializzate, ma anche con il posizionamento di trappole per catturare gli stessi insetti: le zanzare, una volta catturate, saranno analizzate per verificare l’eventuale presenza del virus. «L’eventuale presenza di tali attività è esclusivamente per motivi di sorveglianza suggeriti dal ministero della Salute e non dovrà indurre timori nel vicinato; non esiste infatti in Italia e in Europa alcun motivo epidemiologico di attuazione di altre misure di sanità pubblica» si legge nella nota inviata ieri sera da palazzo civico. E’ il secondo caso di Zika nello spezzino: il primo si era verificato a gennaio: colpita una giovane donna di origine sudamericana.