Il nodo vaccini, molti sono a favore dell'obbligo: "Evitare i rischi"

Ma c’è chi vorrebbe più garanzie

Vaccini (Ansa)

Vaccini (Ansa)

La Spezia, 24 giugno 2017 - Vaccini sì, vaccini no. Il parere della gente è diviso, l’Italia è metaforicamente spaccata in due. Da una parte c’è chi si rifiuta di sottoporsi o sottoporre i propri bambini alla profilassi, dall’altra chi confida nel Ministero della salute e non si tira indietro.

Però, quando i fatti di cronaca parlano, il timore e i dubbi tornano a galla, spesso prepotenti e forti come non mai. A portare nuovamente il tema della profilassi vaccinale al centro del dibattito, mettendo a dura prova l’opinione pubblica, è stato il caso di un bambino di 6 anni non vaccinato e affetto da leucemia che, dopo aver contratto dai fratelli il morbillo, è deceduto. A quel punto, apriti cielo. Ma in tal proposito cosa ne pensa la gente della Spezia sui vaccini? Crede sia meglio astenersi o, al contrario, che sia irresponsabile non farli?

A rispondere alle domande è il signor Pietro Canori: «Sono favorevole alle vaccinazioni – dice, prontamente –. Sono nonno e i miei nipoti sono tutti ‘coperti’, vaccinati. Perché dovremmo mettere in pericolo i più piccoli?». A pensarla allo stesso modo è Isabella Pino, oggi residente in Inghilterra: «Sono un po’ prevenuta nei confronti del Paese, non dei vaccini – si esprime –. Soprattutto in materia di trasporti: non mi sorprenderei se, nel viaggio, non siano conservati per bene. Magari tenuti al sole e non in frigo, come dovrebbero».

Per Isabella ci vuole più correttezza, invece, per il fotografo Lorenzo Verdina, ciò che preoccupa è il «ritorno di alcune malattie e la disinformazione sugli effetti collaterali dei vaccini». A far parte dei favorevoli è anche Stefano Spanedda, residente spezzino che ricorda come fosse oggi la paura di quando era più piccolo e fare il vaccino significava marchiarsi la pelle per la vita.

Alzando la sua maglia, e indicando il punto esatto in cui gli è stata fatta l’iniezione, mostra il suo ‘sigillo’ e commenta: «Sono stato nei campi Saharawi e non ho avuto problemi di salute. Credo che oggigiorno, con la possibilità di viaggiare in lungo e largo per il mondo, vaccinarsi sia fondamentale. Sia per se stessi, sia per gli altri».

A sostenere il suo pensiero è anche Daniela De Carolis, che però chiede più informazione scientifica. L’unica della lista a pensarla in modo differente è Chiara Rossi: «Sono contraria perché ho conosciuto persone che hanno avuto danni permanenti». Riflettendo sulla possibilità di avere una specie di macchina del tempo per far scelte diverse, Rossi commenta: «In passato ho vaccinato mio figlio, ma se tornassi indietro non lo rifarei». Giulia Tonelli