Esame del Dna sulla mucca morta. "Scambio di ‘identità’ nella stalla"

Marchio auricolare sbagliato. Scatta la denuncia per un allevatore

Mucca in allevamento

Mucca in allevamento

La Spezia, 28 agosto 2016 - I veterinari del dipartimento di sicurezza dell’Asl spezzina per una volta hanno vestito i panni dei Ris di Parma. Nei giorni scorsi hanno, infatti, effettuato il test del Dna su un bovino arrivato alla Spezia, da Massa, per essere macellato. Operazione eseguita ma poi ‘bloccata’ dalla segnalazione dei colleghi toscani che hanno rilevato la possibilità di uno scambio dei marchi auricolari nei bovini presenti in una stalla sul territorio massese. Il personale alle strette dipendenze del direttore del dipartimento spezzino, Mino Orlandi, hanno quindi effettuato il test del Dna sul povero bovino per capire se la mucca ancora presente nella stalla di Massa fosse effettivamente la madre del capo o se, invece, fosse stato apposto un errato marchio auricolare sull’orecchio dell’animale.

Le analisi sono state eseguite attorno al 10 di agosto: il personale sanitario ha prelevato un pezzo del muscolo del bovino, dopo che lo stesso era stato appunto macellato, per inviarlo nei laboratori dell’istituto zooprofilattico sperimentale di Torino.

È qui che i tecnici hanno appurato che la mucca non era effettivamente la madre del bovino. Un scambio alla nascita? Macché. A quanto pare un gesto voluto da parte di un allevatore massese che è stato raggiunto da una denuncia penale.

Nei giorni successivi al Ferragosto i risultati del test del Dna sono approdati sulla scrivania del dottor Orlandi che ha informato i colleghi della Toscana, i quali hanno poi proseguito l’iter per gli approfondimenti e le responsabilità, inoltrando gli atti alla Procura della Repubblica. L’illecito compiuto, con lo scambio del marchio auricolare, non consente di definire la provenienza dell’animale: i resti del bovino, macellato, sono stati inceneriti per essere così rimossi dal commercio.