ll centro estetico finisce... in discarica. I carabinieri studiano i libri contabili

Caccia a chi ha abbandonato prodotti di bellezza e registro dei dipendenti

La discarica a Riccò del Golfo

La discarica a Riccò del Golfo

Riccò del Golfo, 18 ottobre 2016 - Un negozio all’aperto? No, non è l’ultima trovata di qualche imprenditore deciso a sbarcare il lunario con iniziative stravaganti, ma ‘la merce’ ritrovata da alcuni cittadini a San Benedetto, nel comune di Riccò del Golfo, nell’area adibita a parcheggio a poca distanza dal traforo dell’Aurelia. Mobili e scatole di prodotti per la bellezza abbandonati a pochi passi dalla strada: l’ennesima discarica a cielo aperto che però, questa volta, probabilmente non rimarrà impunita. Tra i rifiuti che qualcuno ha pensato bene di abbandonare c’erano persino fatture, buste paga – alcune delle quali datate gennaio 2007 – e registri degli infortuni dei dipendenti di un negozio di bellezza, con tanto di intestazione del proprietario. Una ‘traccia’ dei presunti responsabili, che ha spinto l’amministrazione comunale, sollecitata dagli stessi cittadini che hanno scoperto la discarica, a presentare denuncia alla locale caserma dei carabinieri.

Per i militari dell’Arma non ci vorrà molto per cercare eventuali corrispondenze tra i nominativi ritrovati nei registri cartacei dell’azienda e l’autore dell’abbandono, e sanzionare chi ha pensato, a torto, di liberarsi di mobilio, prodotti e rifiuti di ogni genere, alcuni dei quali «speciali».

«L’attenzione dei concittadini, che vedendo il proprio territorio ripulirsi con il progressivo avvio del servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti, è molto più forte di questi abbandoni. I nostri concittadini – spiega il sindaco Loris Figoli – non accettano più che gli abbandoni restino impuniti, a maggior ragione ora che i rifiuti vengono ritirati direttamente sotto casa. In questi giorni, con l’avvio del nuovo sistema di raccolta domiciliare, è aumentata l’attenzione della popolazione contro questi comportamenti. Ho provveduto a consegnare ai carabinieri della nostra caserma il materiale cartaceo rinvenuto, in modo tale che vengano individuati i responsabili. Riccò non si merita tutto questo». Anche il comune della bassa Val di Vara, nelle settimane antecedenti l’avvio del porta a porta, non è stato esente dallo ‘svuota cantine’ operato da chi ha pensato bene di liberare i propri magazzini da ogni tipo di materiale prima dell’avvio del servizio, con i cassonetti letteralmente presi d’assalto.

Matteo Marcello