Cibo scaduto nella dispensa: la Asl chiude un ristorante

Multe ad altri due per i dehors ‘allargati’

Cibo scaduto Asl chiude un ristorante (Foto Frascatore)

Cibo scaduto Asl chiude un ristorante (Foto Frascatore)

La Spezia, 23 agosto 2015 - «Consumate quello che avete sul piatto, ma sappiate che da ora in avanti le cucine sono chiuse per carenze di vario tipo che abbiamo appena accertato...». In tanti, abituali frequentatori di un ristorante del quartiere Umbertino, si sono sentiti dire questo l’altra sera nel bel mezzo della cena, dagli ispettori del servizio di igiene alimentare dell’Asl. Il boccone si è fatto amaro, mentre la burocrazia faceva il suo corso con l’indicazione sul verbale delle contestazioni – alimenti scaduti e malconservati in frigo (a temperatura più alta rispetto a quella prescritta), deficit igienici strutturali e nella gestione dinamica del cibo – delle sanzioni: 3mila euro di multa.

Ma bastasse questo, gli ispettori del lavoro eccepivano l’irregolarità dell’inquadramento di un dipendente, con conseguente ordine di chiusura a partire da domani. Per riaprire i battenti il locale dovrà dimostrare di essersi rimesso in regola. E’ questo l’esito più eclatante dei controlli effettuati sul fronte dei locali pubblici da parte di una task force mista che ha visto all’opera Polizia di Stato, Polizia Municipale, Asl, Guardia di Finanza, Ispettorato del lavoro nell’ambito di un più vasto dispositivo per la marcatura della movida spezzina. Nel mirino altri locali del centro, in particolare bar che, nell’occupazione del suolo pubblico, si erano...allargati, in beffa all’autorizzazione comunale. Due quelli sanzionati, per il raddoppio degli spazi per ospitare gli avventori: 187 euro euro di multa.

Per uno dei locali anche 500 euro di ammenda per il mancato adempimento in materia di emissioni sonore: mancava agli atti la relazione sull’impatto acustico; di qui altre 500 euro di multa; oltre a ciò, i rilievi sul mancato inquadramento contributivo di un dipenente. Multe all’altro bar, invece, di 2000 euro per le rilevate carenze igieniche, di 500 per l’assenza della relazione sull’impatto acustico, di 1000 euro per la mancata esposizione del listino prezzi. Un altro locale è stato pizzicato per l’indebita occupazione del suolo pubblico. Su altri due sono in corso verifiche sulla posizione contributiva dei dipendenti. Solo uno, alla fine, in piazza del Bastione, è risultato regolare. In parallelo al fermento investigativo a tutela della salute e della quiete pubblica, anche controlli di polizia giudiziaria: alla Chiappa non rispondeva al citofono un dominicano che avrebbe dovuto trovarsi ai domiciliari. Risultato: denunciato per evasione. In piazza Garibaldi squadra mobile al lavoro per l’identificazione di due extracomunitari alnamesi. E’ emerso che erano gravati da precedenti e che uno di questi. B.B. di 26 anni aveva violato l’ordine di espulsione. Di qui, ieri mattina, il rimpatrio forzato.