Sesso e disabilità. Poesia e risate per abbattere un tabù

L'ultimo lavoro di Barbara Garlaschelli con la regia di Luciana Littizzetto

Barbara Garlaschelli a Punta Ala

Barbara Garlaschelli a Punta Ala

Grosseto, 7 aprile 2016 - Sorridente e affabile, la scrittrice milanese Barbara Garlaschelli è stata accolta con grande calore dalla platea del cinema Stella a Grosseto per l'incontro conclusivo di "Uno, due, sei... Stella!". La rassegna, ideata e realizzata dalla romanziera Roberta Lepri, è stata realizzata in collaborazione con la Banca della Maremma e la partnership di alcuni tra i migliori produttori di vino del territorio.

Seguitissima su Facebook e sul suo blog letterario Sdiario, Barbara Garlaschelli è autrice di molti romanzi, celebre per la propria versatilità, che le ha permesso di scrivere a livelli sempre alti narrativa di ogni genere, dal giallo ai libri per ragazzi, al noir. Vincitrice del premio Scerbanenco nel 2004 con "Sorelle", finalista al premio Strega nel 2010 con "Non ti voglio vicino", Garlaschelli è una delle voci più amate della letteratura italiana contemporanea.

In sedia a rotelle dall'età di 15 anni, per un tuffo che le ha procurato la rottura di una vertebra, Barbara ha esordito nel 1995 con "O ridere o morire", raccolta di racconti brevi di humour nero. Nel 2001 è uscita la prima edizione dell'autobiografia "Sirena" (adesso di nuovo in libreria in una versione rinnovata pubblicata da Laurana editore). Qui racconta, senza pietismi, il dolore e la rinascita. Nell'agosto del 1981 Barbara si tuffa in mare, entra in acqua con il corpo di una adolescente e ne esce con una lesione alla quinta vertebra cervicale. Ci vogliono quasi un anno in ospedale, un rigoroso programma riabilitativo, una grande forza d'animo e l'amore di chi le sta intorno per completare la metamorfosi in... Sirena.

Tradotta in molti Paesi d'Europa, ha creato l'originale linea di quaderni e di grafica Bagar.

Come è nato il tuo ultimo lavoro, Sex & Disabled People?

"È cominciato dai miei post su Facebook in cui davo una serie di lezioni ironiche e garbate per avvicinare gli abilitati al mondo erotico dei disabilitati (così, ironicamente, Barbara definisce chi sta o non sta in sedia a rotelle). Ho visto un interesse grandissimo. Allora ho chiesto ad Alessandra Sarchi se le andava di lavorare su questo progetto. Ha accettato, realizzando un controcanto poetico alle mie lezioni. Il testo ha avuto un successo così grande da diventare un reading musicale, con la regia di Luciana Littizzetto, e infine un libro pubblicato dalla Papero editore. Adesso il reading è in tour in giro per l'Italia. La prossima tappa sarà il 30 aprile al teatro di Pistoia".

Sesso e disabilità è ancora un tabù? 

"In Italia sì. Negli ultimi anni si è incominciato a parlarne ma solo nei congressi. In questo reading, comico e allo stesso tempo poetico, le autrici ci mettono la faccia, entrambe sul palco in sedia a rotelle. Al nostro fianco la lettrice Viviana Gabrini e il musicista Luca Garlaschelli, che non è mio parente".

In quale genere narrativo ti trovi più a tuo agio? 

"Il noir mi è più congeniale. Nella suspense e nella tensione mi esprimo meglio".

Hai mai pensato di scrivere una sceneggiatura? 

"Tutto ciò che è scrittura mi interessa".

Cosa ha rappresentato pubblicare l'autobiografia Sirena, in cui parli del tuo incidente e di come è cambiata la tua vita?

"Una liberazione e un atto d'amore verso me stessa e quelli che mi sono stati vicino. Un libro dedicato a tutti coloro, e sono davvero tanti, che mi hanno accompagnato durante quei mesi terribili dopo l'incidente e negli anni seguenti, non più terribili ma difficili. E nel tempo presente, esaltante e intenso".

Il tuo blog www.sdiario.com un po' ti rappresenta?

"È la mia creatura".

Un sogno?

"Vorrei lanciare una linea di grafica che vada oltre i quaderni e che abbia ampio respiro".

L'amicizia con la scrittrice Roberta Lepri, ormai maremmana d'adozione, è di lunga data? 

"No, ma è molto intensa. È stato Sdiario a farci incontrare".