L'addio a Simone Camilli, il sindaco di Pitigliano: "Solo ora so quanto fosse speciale mio figlio"

Folla ai funerali del reporter morto a Gaza, figlio del sindaco Pier Luigi. Il commovente discorso del primo cittadino: "Andremo avanti, con tua figlia e la tua compagna". La madre: "Non sei morto invano, andrò a Gaza" LE IMMAGINI DEI FUNERALI/ LA SALMA DI SIMONE E' RIENTRATA IN ITALIA / MUORE A GAZA IL FIGLIO DEL SINDACO DI PITIGLIANO: IL PAESE SOTTO CHOC / SIMONE CAMILLI NELLE ZONE DI GUERRA - FOTO / ALCUNI DOCUMENTARI DI CAMILLI SU GAZA - VIDEO

I funerali di Simone Camilli: il padre Pierluigi, la madre e la compagna (LaPresse)

I funerali di Simone Camilli: il padre Pierluigi, la madre e la compagna (LaPresse)

Pitigliano, 15 agosto 2014  - Cattedrale gremita ai funerali di Simone Camilli, il videoreporter morto a Gaza, figlio del sindaco di Pitigliano Pierluigi. Simone seguiva da vicino le operazioni palestinesi ed è stato colpito da un'esplosione. Il vescovo monsignor Guglielmo Borghetti ha celebrato la messa alla presenza di centinaia di persone. Fra loro anche una delegazione palestinese e Elena Servi, la sorella di Vittorio Aririgoni. ll feretro, avvolto in una bara molto semplice: "di quelle - ha spiegato la madre di Simone – che si usano in questo tipo di emergenze".  "Tutto è iniziato con una chiamata di un amico – racconta con compostezza Pierluigi Camilli al microfono del Duomo –. Con mia moglie stavamo mettendo in ordine casa quando Paolo ci ha avvertito, dopo pochi secondi ho capito che non si trattava di una chiamata qualunque." 

"HO CAPITO QUANTO FOSSI SPECIALE" - Commovente il discorso del sindaco e ex giornalista della Rai: "In queste poche ore mi si è rivoluzionata la vita, e anche l'immagine che avevo di mio figlio. Sentivamo spesso Simone su Skype. Ci diceva: qui è tutto tranquillo. Era di poche parole. Pensavo che non volesse parlare. Ma quando sono arrivato all'ospedale di Gerusalemme ho visto tanta gente che diceva di essere sua amica, tutti mi dicevano che era una persona speciale, anche i colleghi. 

Per me è stata una scoperta. Io non lo conoscevo, non ho avuto tempo di accorgermi di quanto fosse speciale: questo in qualche modo ci ha riempito il cuore. Vi assicuro che perdere un figlio è il dolore più grande. 

E' dura ammetterlo, ma mi sono detto: io le cose che ha fatto Simone non le ho mai fatte. Io volevo che entrasse in Rai, lui mi ha sempre detto: Che faccio, vengo lì e rimango seduto?. L'ho visto per la prima volta come padre e come compagno di una donna. E ho fatto un'equazione: se è speciale lui, anche la sua compagna Ylva e sua figlia Nour lo sono. In questo momento di smarrimento, io dico: "Sei la nostra famiglia, siamo la tua famiglia, andiamo avanti insieme". 

LA COMPAGNA: "VIVRAI IN NOSTRA FIGLIA" - Dopo Pier Luigi Camilli ha preso la parola la compagna di Simone,  l'olandese Ylva Van der Berg con cui il reporter ha avuto una bimba, Nour, di tre anni che ha parlato in inglese: "Amore mio, mi ricordo quando ci siamo conosciuti a Gerusalemme, 8 anni fa. Fui subito attratta dal tuo sguardo caldo dal tuo sorriso timido e gentile. Guardandoti all'inizio non risucivo a capire cosa ti passasse per la testa. Ma tra noi non servivano le parole. Mi ha sempre stupito come ci somigliassimo. Cercavamo negli altri la sincerità.

Soffro troppo ripensando ai momenti felici insieme. Ma so che abbiamo avuto una grande felicità. L'ultima volta che ci siamo sentiti eri tranquillo dicevi che saresti tornato a casa, che saremmo andati in vacanza insieme. Mi hai detto che dovevi cucinare la pasta. E io non ne potevo più di questa pasta! Provavamo un amore straordinario l'una per l'altro. Sei tu la mia casa. Ti prometto: tu sei in nostra figlia e io le parlerò di te, di quanto l'hai amata. Di che uomo meraviglioso eri. Che posso dire?: ti amerò per sempre. Mi sento tanto fortunata per aver vissuto con te. Per la tua famiglia italiana, che adesso è anche la mia". 

LA MADRE. "ANDRO' A GAZA" - La madre di Simone ha ricordato come il figlio sia deceduto in un posto che si chiama la 'Valle degli Ulivi': "Per noi l'ulivo è simbolo di pace, forse Simone non è morto invano". La donna visibilmente commossa ha annunciato la sua volontà di andare in Terra Santa: "Non siamo umani quando parliamo degli israeliani e dei palestinesi come fossero numeri. Io voglio andare in Palestina, devo fare qualcosa, altrimenti non sopravviverò". 

Alla cerimonia è intervenuto anche il suo amico e collega di Ap, Chris Slaney. "Era orgoglioso delle storie umane semplici e ben raccontate. Un giovane intelligente, entusiasta che mi chiamo' chiedendomi di fargli fare un'esperienza a Gerusalemme. La Terra Santa pur essendo un luogo difficile e' affascinante - ha aggiunto - e Simone vi si era immerso". 

LE PAROLE DEL VESCOVO -"Noi da qui dobbiamo gridare forte una parola di speranza perche' Simone era un giovane coraggioso, un professionista, un appassionato che ha concluso la sua vita troppo presto nell'esercizio di quella professione che aveva nel sangue, in una terra dilaniata da un conflitto assurdo". Sono le parole del vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, monsignor Guglielmo Borghetti nell'omelia: "La guerra e' odio concretizzato, materializzato - ha aggiunto il vescovo ricordando anche le parole di Papa Francesco -. La violenza si vince con il dialogo, la violenza si vince con la pace". 

Accanto alla Cattedrale, durante la cerimonia, sono state proiettate le immagini video realizzate da Camilli sono state proiettate su un edificio vicino alla cattedrale. 

L'OMAGGIO ALLA SALMA - In molti hanno voluto rendere omaggio alla salma questa mattina.  La camera ardente era stata allestita direttamente nella cattedrale di Pitigliano (Grosseto), dove in nottata era arrivata la bara accompagnata dai familiari e da alcuni colleghi di Simone che lavorava per l'Ap. Tanti i semplici cittadini che hanno salutato il sindaco e la moglie, che non hanno mai lasciato la chiesa. Sulla bara bianca anche una corona di fiori degli amici di Gaza e Gerusalemme.

Lutto nella cittadina del Grossetano, dove alla notizia della tragedia sono state sospese immediatamente tutte le attività. La popolazione ha voluto dimostrare la propria vicinanza alla famiglia Camilli, partecipando ieri sera in massa alla veglia di preghiera. In Duomo c'erano almeno 500 persone. 

LA VEGLIA - La cerimonia è stata celebrata dal vescovo Guglielmo Borghetti, della comunità diocesana di Pitigliano-Sovana e Orbetello: ''Voglio esprimere tutta la mia vicinanza alla famiglia di Pier Luigi Camilli, sindaco di Pitigliano, in un momento così drammatico - ha detto il vescovo - La perdita del figlio Simone è un evento terribile, che lega la nostra terra ai tragici fatti di sangue che oscurano la serenità degli animi, ma che non possono spegnere la nostra speranza in un futuro di pace''.

Il vescovo ha voluto presenziare per molte ore alle letture insieme ai fedeli, in attesa dell'arrivo del feretro. Proprio in chiesa è stata allestita la camera ardente. ''E' un momento di preghiera in suffragio per Simone e di sostegno per i suoi famigliari'', ha concluso Borghetti. Presenti anche il vicesindaco Melania Renaioli e il parroco don Luca Caprini. La salma di Simone - arrivata a Pitigliano in nottata - sarà tumulata, come volontà della famiglia Camilli, nel cimitero comunale della cittadina conosciuta anche come la Piccola Gerusalemme per la forte presenza di persone di religione ebraica.