Stacca le ganasce dalla sua Mercedes. Denunciato il figlio di Denis Verdini

La sua auto era stata multata per divieto di sosta in piazza Strozzi

Denis Verdini

Denis Verdini

Firenze, 10 maggio 2015 - PIAZZA STROZZI, 21.30 di venerdì. Diverse macchine in divieto di sosta fanno intervenire i vigili e gli addetti che applicano le ganasce gialle alle auto. Pratica che era stata abbandonata nel marzo 2010, ma da poco la giunta ha fatto marcia indietro e ha ripristinata l’«usanza». Trequarti d’ora circa più tardi, alcuni ragazzi si avvicinano a una Mercedes ML, colore scuro. Vedono i fermi alle ruote, ma non si perdono d’animo. Alcuni minuti di ‘lavoro’, la macchina viene liberata e si allontana dal centro.

La scena però avviene sotto gli occhi di alcuni testimoni che la segnalano ai vigili. In terra non è rimasto nulla: chi ha rotto le ganasce si è portato via il «ricordino». Ma i vigili hanno già la targa della Mercedes ML: ogni ganascia infatti ha un numero che corrisponde al mezzo multato e così risalgono facilmente all’intestatario della vettura. Cognome importante: Verdini. Imbarazzo. Come si configura l’episodio? Di quale reato si tratta? Cosa prevede il codice di procedura penale? Poi finalmente viene avvisato il pm Leopoldo De Gregorio, di turno per urgenze.

E’ GIÀ tardi, notte fonda quando una pattuglia della polizia municipale va a casa Verdini, al Pian de’ Giullari. E’ Denis in persona a ricevere i vigili. Sorpresa, stupore, scambio di spiegazioni, cosa può essere accaduto di tanto importante, e grave, da far andare gli agenti, a quell’ora, in casa del senatore, l’uomo del Patto del Nazareno, ora ‘ribelle’ forzista in questi giorni in pressing su otto senatori perché votino le riforme col Pd, per il disappunto di Berlusconi. I vigili gli chiedono del figlio 25enne. Che ancora non è tornato a casa, è andato fuori con amici. Verdini – dicono – si arrabbia tantissimo quando gli viene raccontato l’episodio. Rintraccia il figlio al cellulare e gli ordina di tornare immediatamente in villa. Quando il giovane arriva, gli viene notificato il verbale di denuncia, per furto, aggravato dalla violenza sulle cose. Contestuale l’elezione di domicilio. Lui restituisce i pezzi di ganasce, che non vengono sequestrati. Verdini jr ha sfiorato l’arresto; invece se avesse lasciato la ganascia spezzata sul posto, in piazza Strozzi, sarebbe stato denunciato per il «solo» reato di danneggiamento.

giovanni spano