"That's incredible", e vai col selfie. Crollo del lungarno, attrazione per i turisti

In tanti non resistono alla tentazione dello scatto da spedire in tutto il mondo

I selfie sul lungarno crollato

I selfie sul lungarno crollato

Firenze, 27 maggio 2016 - Un clic sul cellulare, due dita giovani e svelte a sfiorare il touchscreen e via: il gigante fiorentino afflosciato sulle sue gambe d’argilla vola tempo zero di là dall’Oceano. E’ il rovescio della medaglia, bellezza. L’incanto di Firenze gira a mille tutti i giorni dell’anno e in ogni angolo del mondo. Ma lo splendore ha, appunto, un prezzo: se inciampi, non c’è pietà.

Così, allo stesso modo, i fotogrammi del lungarno Torrigiani disastrato rimbalzano oggi su milioni di telefonini. 'It’s incredible', dice una bionda americana, quasi arrampicata su una spalletta del ponte alle Grazie, a un centinaio di metri dal cratere che ha fatto arrossire Firenze. «Incredible». E giù selfie. Lucas è giovanissimo, viene dalla Francia ma mastica un italiano sciolto. «Mi viene da pensare a Parigi, è come se fosse sprofondata la strada davanti alla Torre Eiffel, giusto?». Più o meno: si sa poco delle nostre tubature e metter bocca su quelle d’Oltralpe ora come ora non è proprio il caso.

La foto al lungarno ‘azzoppato’ diventa irrinunciabile per ogni turista. Chi è a Firenze in questi giorni ha intuito di trovarsi di fronte a un pezzetto di storia. Una pagina brutta, in questo caso, ma comunque un evento. «Sono sicura che quest’angolo di Firenze tornerà incantevole: ci vuole solo pazienza», dice saggia un’anziana inglese che, racconta di tornare almeno una volta ogni due anni in Toscana «perché tutto il mondo è bello, ma questo è un posto speciale».

I più curiosi sono gli orientali. A educato passo di distanza dalle grosse grate in ferro, che separano la zona rossa dalla città felice, filmano praticamente tutto, anche se da qui non si vede niente. Chi arriva da piazza Pitti si ferma, abbassa la voce in una sorta di cerimonioso rispetto, poi agguanta la macchina fotografica e scatta. Una ragazza si mette in punta di piedi: «Nothing» sussurra. Forse vuol dire che non si vede niente. In effetti è vero, ma purtroppo è solo una questione di prospettive.

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