Riccardo Marasco con la sua chitarra-lira (Marco Mori - New Press Photo)
Firenze, 19 dicembre 2015 - Firenze perde una delle sue voci più rappresentative: si è spento infatti, all'età di 77 anni, Riccardo Marasco, menestrello, cantautore, interprete popolare e raffinato al tempo stesso. Marasco spaziava dalla canzone vernacolare e della musica del Medioevo. Nato a Firenze il 29 ottobre 1938 (tra l'altro proprio nella "Camera con vista" resa celebre dal film di James Ivory) ha scritto pagine memorabili e affascinanti della canzone popolare, andando a recuperare e a reinventare, la tradizione toscana (e non solo) e creando canzoni irriverenti come "L'alluvione" (memorabile la frase con cui il Dante accigliato di piazza Santa Croce si vendica della cacciata da Firenze: "O fiorentini, m'avete esiliato...") , "La lallera", "La Teresina", "La Wanda" e via dicendo. E' stato un erede dell'opera del grande Odoardo Spadaro, al quale ha dedicato alcuni spettacoli teatrali. Marasco è stato un grande interprete della "fiorentinità", colto eppure capace di essere anche "sboccato", senza eccedere.
Ecco Marasco che "racconta" l'alluvione del 1966 con la sua canzone, durante una trasmissione di Rtv 38
Musicista di solida formazione (cominciò a otto anni a studiare pianoforte e poi chitarra e musica antica) Marasco è stato anche un acuto interprete della canzone medioevale e di quella religiosa. Grande interprete della chitarra-lira barocca è stato anche attore, cabarettista, attore in teatro e al cinema, cantastorie. I suoi spettacoli non si limitavano solo all'area di Firenze e della Toscana, con tournée in Italia e all'estero.
Lascia la moglie Maria Virginia e tre figli. E un grande vuoto nel cuore dei fiorentini.
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