Ddl 'Buona scuola', presidio davanti alla prefettura contro la riforma

Una delegazione è stata ricevuta in prefettura, mentre i sindacati hanno annunciato di aver inviato una lettera a tutti i parlamentari toscani per modificare il Ddl / LE FOTO DELLA PROTESTA

La mobilitazione promossa dai sindacati della scuola (Giuseppe Cabras (New Press Photo)

La mobilitazione promossa dai sindacati della scuola (Giuseppe Cabras (New Press Photo)

firenze, 19 maggio 2015 - Continua, anche in Toscana la mobilitazione del mondo scolastico, per chiedere al Governo di modificare la 'Buona scuola', in concomitanza con la discussione alla Camera del Ddl. Docenti, personale Ata e sindacati hanno dato vita questo pomeriggio a un presidio unitario regionale, davanti alla sede della prefettura di Firenze. Analoghe iniziative sono si sono svolte a Lucca e Pistoia e in alcune scuole della Versilia. Una delegazione è stata ricevuta in prefettura mentre i sindacati hanno annunciato di aver inviato una lettera-appello a tutti i parlamentari toscani affinché il Ddl sia modificato.

«Oltre alla contrarietà nel merito, questo provvedimento sarà un massacro per la scuola e soprattutto il caos - ha spiegato il segretario della Flc Cgil Toscana Alessandro Rapezzi -. Se va bene la riforma sarà approvata a giugno ma a settembre gli effetti della Buona scuola non saranno ancora attivi e avremo la scuola nel caos. Abbiamo bisogno di stralciare la questione dei precari dal provvedimento e procedere alle assunzioni necessarie a far funzionare la scuola per coprire i posti vacanti. C'è bisogno di una programmazione seria, sospendere la discussione sul provvedimento, e prendere tutte le decisioni necessarie per far iniziare il nuovo anno scolastico». In Toscana, ha aggiunto Rapezzi, «in questo momento, abbiamo problemi di organici in tutte le scuole, non arrivano i soldi, manca il nuovo direttore scolastico regionale e in cinque province non c'è il provveditore. Le cose non funzionano nell'ordinario figuriamoci se le cose potranno migliorare con questo provvedimento». Per il segretario regionale della Cisl scuola Cristina Zini «stiamo accompagnando la discussione parlamentare perché non condividiamo l'impostazione data alla riforma e protestiamo perché questo iter venga fermato».

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