Lettere in ritardo, proteste in aumento. E i postini danno la colpa al super-lavoro

Una giornata tipo, fra tempi stretti e ladri di raccomandate: 'In sette ore costretti a coprire 800 numeri civici'

Un postino al lavoro

Un postino al lavoro

Firenze, 7 febbraio 2015 - Al postino piace stare in mezzo alla gente. Una volta si soffermava a parlare, si assicurava che stesse bene l’anziano che viveva solo, concedeva un sorriso ai bambini per mano alle mamme. «Purtroppo oggi non è più così. Le relazioni sociali sono ridotte al minimo. Ed è vero che, con l’avvento di internet e delle email i volumi di corrispondenza sono calati. Ma è altrettanto verso che sono state allungate in modo esponenziale le percorrenze dei singoli postini», fa presente Edoardo Todaro, dei Cobas Poste, sigla che ha proclamato lo sciopero degli straordinari fino al 22 febbraio. E che spiega come il super-lavoro sia spesso causa dei disservizi - fra cui le lettere consegnate in ritardo - di cui spesso si lamentano i cittadini.

Il postino prepara la corrispondenza, quindi esce dall’ufficio per percorrere anche otto chilometri in città, per una media che va da 600 a 800 numeri civici da ‘visitare’ ogni giorno. Lavora 7 ore e 12 minuti e ha un quarto d’ora di pausa. La posta viene consegnata dal lunedì al venerdì, il sabato arrivano a domicilio solo i quotidiani e le raccomandate 1. «E’ una corsa contro il tempo per portare a destinazione tutto il possibile: risultati di analisi mediche, bollette, raccomandate, oggi anche pacchi ingombranti fino a cinque chili», sice Todaro. Neanche la tecnologia sembra aiutare molto. I palmari dei quali sono dotati i postini, accusano i sindacati, spesso hanno problemi di connessione. Così il portalettere è costretto ad aspettare che riparta lo strumento e i tempi di consegna si allungano.

Un altro problema: la cronica carenza di organico. Nella provincia di Firenze operano 360 portalettere, ma considerando malattie, ferie, maternità non sono sufficienti. Secondo i sindacati ci vorrebbe il 20% di personale in più. «La situazione non è rosea. Il recapito – spiega Cladio Bellatti, della Cgil – viene effettuato con difficoltà, specie in alcune zone come Soffiano, Porta al Prato e centro storico. Da gennaio tanti portalettere sono andati in pensione, in esodo incentivato, e i trimestrali che ci sono non bastano anche se ad alcuni è stato prorogato il contratto». Problemi anche per i mezzi, che secondo i sindacati non ricevono adeguata manutenzione, restando spesso fermi. A peggiorare la vita del postino, i furti di raccomandate, che avvengono quando il portalettere sta consegnando la posta o fa firmare una ricevuta. Il reato è stato già denunciato da Poste, spiega una postina in una lettera inviata alla nostra redazione. «Sono arrivata al punto – scrive – che passo le mie giornate guardandomi intorno per tutto il tempo, sapendo che probabilmente c’è qualcuno che mi segue, aspettando il momento migliore per derubarmi».

 

 

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