Migranti: la diocesi di Firenze accoglie l'appello di papa Francesco

Le parrocchie si sono già mosse segnalando alcuni locali idonei all'accoglienza, alcuni di questi sono già occupati / LA REGIONE CREA UN NUMERO PER OFFRIRE ACCOGLIENZA

Papa Francesco con Betori

Papa Francesco con Betori

Firenze, 7 settembre 2015 - "La Chiesa fiorentina è da tempo impegnata nell'accoglienza di profughi e rifugiati e già ne ospita alcune centinaia in strutture messe a disposizione da parrocchie ed enti diocesani. In questa accoglienza diverse parrocchie dell'arcidiocesi sono già impegnate, soprattutto attraverso i propri volontari". Lo scrive in una nota l'arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori che, dopo l'appello di ieri di Papa Francesco, chiede a tutte le parrocchie "un ancor maggiore coinvolgimento".

In primo luogo, spiega l'arcivescovo dando indicazioni su come fare, "le parrocchie, che con disponibilità e generosità intendono seguire la strada indicata dal Papa, si mettano in contatto con la Caritas diocesana, che sola può garantire il coordinamento necessario a un'ordinata attuazione di questa complessa operazione e soprattutto i rapporti con le autorità dello Stato e quelli con le amministrazioni locali, perché tutto avvenga nel rispetto delle leggi e delle normative".

All'interno di tale coordinamento diocesano, assicurato dalla Caritas di Firenze, "ogni parrocchia è invitata a farsi formalmente e concretamente carico dell'accoglienza di una famiglia o di un piccolo gruppo di profughi, secondo l'invito del Papa", continua Betori. Una cosa che può essere fatta dalle parrocchie, anche collegandosi tra loro, individuando "spazi per offrire ospitalità alla famiglia o gruppo di profughi di cui ci si fa carico fornendo abitazione, cibo, vestiario e ogni cura necessaria", costituendo, dove non ci fosse, una Caritas della parrocchia.

Gli spazi possono essere nel territorio parrocchiale "o in luoghi di cui può usufruire (penso alle ex-canoniche che alcune parrocchie cittadine gestiscono nei piccoli paesi della periferia della diocesi) o che possono essere messi a disposizione dalla stessa parrocchia, da istituti religiosi, da enti diocesani o anche da privati cittadini". "Sono certo - conclude Betori - che la risposta delle nostre parrocchie all'appello del Papa sarà generosa secondo le nostre tradizioni fiorentine".

L'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, spiega una nota della curia fiorentina, ha messo a disposizione per ora 4 strutture per un totale di circa 50 posti e si stanno facendo lavori di ristrutturazione su altri 3 edifici per circa altri 50 posti (saranno necessari un paio di mesi). Per quanto riguarda le parrocchie è stata messa a disposizione la canonica di S.Gavino a Scarperia (25 posti), la canonica di Mucciano a Borgo San Lorenzo (20 posti), un'altra struttura che fa capo alla parrocchia di Tavarnuzze (10 posti) e la canonica di San Giusto a Torregalli (18 posti).

A queste si aggiungono le strutture storicamente finalizzate all'accoglienza che sono "Villa Pieragnoli" a Settignano, di proprietà della diocesi (60 ospiti), e poi "Casa S.Chiara" e "Casa S. Martino" a Sesto Fiorentino, la "Meridiana" a Scandicci, San Paolino a Firenze (struttura del Comune di Firenze gestita dalla caritas diocesana). Le verifiche e i sopralluoghi fatti dai tecnici e dalle autorità competenti hanno al momento dichiarato idonee solo queste strutture, rispetto alla lista di quelle proposte. Si tratta infatti di ambienti che in genere hanno bisogno di lavori di adattamento e ristrutturazione.

"La diocesi, con un po' di aiuto, è disponibile a recuperare e rendere agibili altre strutture e in alcuni casi si sta già confrontando con le istituzioni pubbliche, continuo il contatto e la collaborazione con la Prefettura", conclude la nota dove si ricorda che la Caritas diocesana e quelle parrocchiali gestiscono inoltre con i loro operatori e volontari molti altri luoghi di accoglienza messi a disposizione dai Comuni dell'area metropolitana fiorentina, dalla Regione e da privati occupandosi anche dell'integrazione dei migranti che comprende assistenza per le pratiche legali e burocratiche e iniziative di inserimento nella comunità locale.

"Grande la sensibilità dimostrata dalla diocesi di Firenze e da quella di Fiesole: con il loro aiuto saremo in grado di dare una risposta più efficace". Così il sindaco di Firenze Dario Nardella al Tg Rai della Toscana, riferendosi alla ospitalità dei migranti, dopo aver espresso «fiducia sul fatto che l'appello del Papa venga accolto". "Tuttavia - ha aggiunto Nardella - la risposta più importante la deve dare l'Unione europea".

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