L'intolleranza religiosa? E' un problema di tutti

Firenze, 26 ottobre 2014 - Come si può avere al centro della propria fede la predicazione dell'amore e poi pensarsi legittimati ad escludere, fino ad uccidere, nel suo nome? Sarà dedicato a 'L'intolleranza religiosa: un problema di tutti' un incontro promosso domani, lubnedì 27 ottobre, alle 17, presso il Caffè Letterario delle Murate, dal Dialogo Ebraico Cristiano Islamico di Firenze, il Deci, che dal 2005 coinvolge rappresentanti delle diverse chiese cristiane di Firenze e delle comunità ebraica e islamica.

“Il Deci – spiega il Prof. Marco Bontempi - lavora sia al fine di favorire il dialogo tra chiese e comunità religiose che nel porsi come gruppo promotore e organizzatore di iniziative rivolte alla città e alle sue istituzioni pubbliche. In questi ultimi anni un tema centrale delle iniziative fatte è stata la valenza civica del dialogo interreligioso”.

All'incontro interverranno i professori Massimo Introvigne, sociologo della religione, cattolico, e Paolo Naso, scienziato politico e giornalista, valdese. Moderatori: Sara Cividalli (Comunità ebraica) e Mohamed Bamoshmoosh (Comunità islamica). Il tema sarà in realtà oggeto di un intero ciclo di incontri per affrontare e discutere le forme e i percorsi dell'’intolleranza verso l’'altro religioso, sia nella vita pubblica delle società che all’'interno delle religioni come ostilità di credenti verso altri credenti, anche della propria religione. “Se nel primo aspetto – puntualizza Bontempi - al centro stanno soprattutto i diritti negati e i conflitti sull'’identità religiosa generati da politiche di intolleranza messe in atto da Stati e istituzioni, nel secondo è al centro la questione del rapporto tra fede e verità, cruciale nel monoteismo delle tre religioni abramitiche: ebrei, cristiani e musulmani.

L’intolleranza praticata dagli uni verso gli altri e anche all’interno di ciascuna di queste religioni, verso le proprie minoranze, mostra come il tema fede-verità sia tanto cruciale quanto paradossale”. Il Dio di ciascuna di queste tre religioni, infatti, è lo stesso e tutte e tre vedono esplicitamente in Abramo il modello di credente come “amico di Dio”.