Alta adesione dei lavoratori Ikea allo sciopero

Presìdi e volantinaggi per spiegare le ragioni della protesta

Lo sciopero all'Ikea dell'Osmannoro (foto Andi Shtylla/Germogli)

Lo sciopero all'Ikea dell'Osmannoro (foto Andi Shtylla/Germogli)

Firenze, 11 luglio 2015 - Oltre il 90% di adesione allo sciopero al negozio Ikea di Sesto Fiorentino secondo la Cgil Toscana: "I lavoratori e le lavoratrici di Ikea - riferisce il sindacato - rispondono così all'agitazione nazionale indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Oggi infatti le lavoratrici ed i lavoratori Ikea di tutta Italia sono in sciopero (per la prima volta in Ikea Italia) contro l'atteggiamento pregiudiziale e di arroganza della Direzione del colosso svedese, che vuole togliere diritti e salario con la disdetta di anni di contrattazione di secondo livello. Un atteggiamento incomprensibile, non motivato da nessun importante calo del fatturato, ma dalla evidente volontà di peggiorare le condizioni delle lavoratrici e di lavoratori, dopo anni di relazioni sindacali positive".

Al punto di Sesto Fiorentino c'è stato un presidio dalle 9 alle 13 con sindacalisti e lavoratori: sono stati distribuiti volantini sulla vertenza e sono arrivati rappresentanti di Rsu di aziende locali (tra cui Esselunga, Unicoop, H&M, studi professionali) a portare solidarietà.

"Oggi si è vista grande determinazione in lavoratori e lavoratrici per far riaprire la trattativa su basi costruttive. Qui a Sesto siamo al secondo sciopero, e da qui parte un forte messaggio: no alla disdetta dell'integrativo, no a colpire salari e diritti", ha detto Massimiliano Bianchi (Filcams Cgil Firenze).

La Rsu di Ikea di Sesto Fiorentino ha scritto una lettera al presidente della Regione Enrico Rossi dove lo ringrazia per la solidarietà espressa e gli chiede un impegno a far riaprire la trattativa con Ikea.

Al punto Ikea di Pisa ci sono stati volantinaggi da parte dei sindacati per spiegare le ragioni dell'agitazione. "Non capiamo il comportamento di Ikea, finora c'era sempre stata collaborazione coi lavoratori, è stato uno dei punti di forza dell'azienda. Ora deve fare un passo indietro", ha spiegato Cinzia Bernardini (Filcams Cgil Toscana).

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