Gossip, il lato B dell’informazione

Il direttore de La Nazione risponde ai lettori

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

L'editorialista de La Nazione Marcello Mancini

Firenze, 30 settembre 2014 - CARO DIRETTORE, mah, mi sembra che anche stavolta ci siate ricascati. Come era successo con tutta la saga di William e Kate (dal lato B di Pippa all’arrivo del principino) da giorni avete fatto pagine e pagine sul bel George e su Amal futuri (e ora ufficiali) sposi. Vabbè che lui è pure simpatico e politicamente impegnato, ma non vi sembra di aver esagerato? Manola Scortelli, via mail 

IL LATO B del giornalismo, cara Manola, è quello di cui con più frequenza ci si indigna ma è anche molto osservato e gettonato. Guardare il mondo dal buco della serratura è uno sport intrigante, lo dimostra l’interesse che quasi tutti i quotidiani rivolgono al cosiddetto «gossip», una volta riservato ai settimanali scandalistici che, non a caso, ne traevano tirature record. Oggi capita sempre più spesso - se ne sarà accorta anche lei - di mescolare con disinvoltura, le notizie serie insieme a foto e indiscrezioni dai toni e dall’essenza voyeuristica. Capita perchè lo chiede il mercato del lettore, al quale non si può, e non si deve, essere indifferenti. E’ possibile che i quotidiani abbiano esagerato nell’occuparsi del matrimonio di George Clooney, ma era difficile evitarlo. Del resto è da tempo che l’informazione non si fa soltanto con la politica e la cronaca nera: si ricorderà della morbosità con cui veniva seguita Lady Dyana già venti anni fa. Proprio i tabloid inglesi hanno fatto scuola. La cronaca rosa ormai non è più una semplice curiosità femminile. 

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