Attentato di Palazzo Chigi, il maresciallo Giangrande: "Io non perdono"

Le parole del carabiniere durante la presentazione del suo libro "Il prezzo della fedeltà"

Il maresciallo Giangrande durante la presentazione (Visintini/New Press Photo)

Il maresciallo Giangrande durante la presentazione (Visintini/New Press Photo)

Firenze, 27 maggio 2016 - Storia di un uomo in divisa, di un autentico eroe dei nostri giorni, straordinario esempio di dedizione allo Stato e alle Istituzioni. Quell’uomo è il Maresciallo Giuseppe Giangrande, la cui storia, e i suoi valori, ora sono un libro: "Il prezzo della fedeltà".

Storia di Giuseppe Giangrande’. Che inizia proprio da quel tragico 28 aprile 2013, giorno della sparatoria davanti a Palazzo Chigi in cui Giangrande - insignito pochi mesi fa dal Presidente Mattarella dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana - rimase gravemente ferito.

«La storia, l’esempio, la vita e lo spirito di sacrificio mostrato dal Maresciallo Giangrande sono quelli dell’Arma dei Carabinieri, da sempre a servizio dei cittadini e delle istituzioni» ha sottolineato il sindaco Nardella.

Il volume è stato presentato ieri nel Salone dei Cinquecento alla presenza del maresciallo e di sua figlia Martina - un carabiniere senza divisa che per assisterlo ha rinunciato al suo lavoro - e delle più alte autorità civili e militari: il sottosegretario Luca Lotti, che lo ha definito «esempio di dedizione», e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti che ha sottolineato la «grandissima forza d’animo di questo servitore dello Stato», per cui la parola “arrendersi” non rientra nel vocabolario: «La sua è un’esperienza drammatica e ammirevole» ha detto Gianni Letta che ha moderato i vari interventi, tra cui quello del cardinale Giuseppe Betori: «È una società minacciata la nostra – ha detto l’Arcivescovo – per questo abbiamo bisogno di ritessere il dialogo e di istituzioni solide».

Ha poi ricordato l’incontro col Papa: «Quel giorno aveva molti incontri, ma in due momenti il tempo per il Santo Padre sembrò non contare: quello con i poveri, e quello appunto con Giangrande e con i sofferenti». La presentazione del volume, scritto dal colonnello Roberto Riccardi, con la prefazione del Comandante generale dell`Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, è avvenuta alla presenza del presidente Eugenio Giani, della presidente Caterina Biti, e di centinaia di Carabinieri arrivati da Toscana e Lazio. Quanto al perdono per Luigi Preiti: «Assolutamente no» ha detto Giangrande

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