Fiorentina, Bernardeschi: "Mi ispiro a Totti e aspetto Conte"

Intervista esclusiva al talento viola: "Fiorentina senza limiti. Scudetto? Non temiamo nessuno. Ora mi godo viola e under"

Federico Bernardeschi (foto Germogli)

Federico Bernardeschi (foto Germogli)

Firenze, 25 novembre 2015 - "Mi godo la Fiorentina e l'under. E per lo scudetto non temiamo nessuno". Sono parole di Federico Bernardeschi, nell'intervista esclusiva che il calciatore ha rilasciato alla Nazione.

Ha rinnovato il contratto fino al 2019, significa che il futuro viola si chiama Bernardeschi...

«La mia idea è diventare un simbolo della Fiorentina e di Firenze. Aver firmato il rinnovo mi ha dato grande carica: è un orgoglio fare parte di questa società che è tra le più importanti a livello italiano ed europeo».

Un nuovo accordo che sembrava in pericolo, con qualche club di prima fascia che pare l’abbia tentata.

«Non ho mai pensato di andare via, la mia volontà è sempre stata quella di rimanere».

E dopo il rinnovo, un’altra decisione importante: il 10 sulla maglia che qui ha sempre avuto un significato speciale.

«E’ stata una scelta un po’ particolare, però sono tanti anni che sono viola e volevo provare a indossare quel numero e portarlo con onore, senza passare per presuntuoso. Avere il 10 sulle spalle è un aspetto di cui vado fiero».

Poteva essere un peso, altri si sono ‘bruciati’.

«Invece mi dà grandi motivazioni e non la vivo come un peso o una responsabilità ulteriore».

Sousa le ha cucito addosso un nuovo ruolo, da seconda punta a cursore con compiti anche di copertura lungo tutta la fascia. Che idea si è fatto?

«Mi piace e mi stimola. E poi se aiuta me e la squadra a crescere credo sia davvero il massimo. Poi, mi metto a disposizione dell’allenatore per cercare di fare sempre bene e migliorare, imparando sempre qualcosa in più. Non è una frase di circostanza, perché è proprio quello che penso».

A proposito di ruolo e Sousa, com’è il rapporto con lui?

«Ottimo. Mi ha fatto subito sentire importante e cerco di ripagare la sua fiducia».

Qualcuno dice che lei potrebbe essere il nuovo Florenzi. O forse Florenzi è il nuovo Bernardeschi?

«Ma no (sorride, ndr). Ogni giocatore ha le sue caratteristiche ed è uguale a se stesso. Nel senso che ognuno ha qualità e doti proprie. I paragoni secondo me non rivelano tutta la verità. Sono solo Bernardeschi e basta, con i pregi e i difetti...».

Ho detto Florenzi perché il giallorosso sta facendo un percorso un po’ uguale al suo, nato e cresciuto nella società e poi perché ‘giochini’ così nel calcio vanno di moda...

«Lo so bene, (ride ancora, ndr), ma Florenzi è il futuro del calcio italiano».

Anche Bernardeschi può esserlo...

«Può darsi, ma deve sempre essere il campo a parlare».

Capisco sia difficile sbilanciarsi.

 «E’ vero, lo dimostrerò giocando».

Chi sono invece i fuoriclasse che vorrebbe imitare, che magari seguiva da bambino?

«Sono tanti, ma ho sempre visto Totti come modello da seguire per il suo modo di giocare e il suo carisma. Come Roberto Baggio: grandi giocatori e grandi numeri 10 che hanno lasciato il segno nel calcio mondiale, come Antognoni del resto, che non ho avuto il piacere di veder giocare dal vivo. Ha fatto la storia della Fiorentina e della nazionale. Antognoni: non hai bisogno di aggiungere altro».

I suoi compagni non firmerebbero per il terzo posto. Lei?

«Lotteremo con tutte le forze per arrivare a un obiettivo importante. La Fiorentina può giocarsela con tutti anche se ci sono avversari validi e attrezzati».

Lo scudetto è possibile?

«Ho sempre detto che non dobbiamo temere nessuno, rispettando tutti. Conosciamo le nostre qualità e ce la giocheremo fino in fondo con tutte».

Non dice scudetto perchè è scaramantico?

«Mai stato scaramantico...».

Quali le antagoniste?

«Le solite. Napoli e Roma. Poi dico la Juve che rientrerà, senza scordare l’Inter che è una grande squadra».

Cosa sceglie tra campionato o Europa League?

«Domanda difficile. Dico che cerchiamo di fare il meglio in ogni competizione poi tireremo le somme. Non scarto niente a priori».

Lei è un protagonista dell’Under 21, ma si parla di nazionale maggiore...

«Essere accostato alla nazionale maggiore è un orgoglio e uno stimolo in più. Però ora faccio parte dell’under, fiero di esserlo e me la voglio tenere stretta».

Tra i tanti che le hanno fatto i complimenti ci sono Lippi e... Conte.

«Due allenatori importantissimi. I loro giudizi mi fanno capire che la strada che ho intrapreso è giusta».

E i suoi compagni cosa le dicono?

«Mi aiutano e mi danno tanti consigli. Però il singolo non è importante, è la squadra che conta».

A proposito di compagni, Babacar sta vivendo un momento delicato.

 «E’ un grande giocatore e diventerà ancora più forte. Sa benissimo cosa penso di lui, dato che parliamo tanto. Lui è tranquillissimo perché ha fiducia nelle sue qualità quindi non esiste un problema Babacar».

Kalinic ha sorpreso tutti...

«E’ fortissimo e nessuno se l’aspettava. Arrivato un po’ in silenzio, ha stupito noi e gli avversari. Gli faccio i complimenti perché se li merita davvero. Ci sta aiutando tantissimo a vincere».

Qual è il sogno di Bernardeschi?

«Giocare la Champions. Penso che dia emozioni e sensazioni incredibili. Il sogno sarebbe vincerla, magari con la maglia viola addosso».

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