Rificolona in carcere, sorrisi, spettacolo e solidarietà

Successo per l'iniziativa della direzione del "Gozzini" con le battute di Paolo Hendel e le performance teatrali e musicali dei detenuti

Un momento del saluto di Hendel (Anna Zucconi)

Un momento del saluto di Hendel (Anna Zucconi)

Firenze, 9 settembre 2017 - "Guardare le persone al di là dei loro reati": Margherita Michelini, direttrice della Casa circondariale a custodia attenuata "Mario Gozzini" (il carcere che i fiorentini chiamano "Solliccianino", realtà molto diversa da quella difficile e problematica di Sollicciano) spiega così, in poche parole la filosofia che anima il suo lavoro appassionato "per rendere il carcere un luogo per il reinserimento sociale delle persone". Lo fa in una serata speciale, una festa della Rificolona (la tradizionale festa fiorentina con le lanterne colorate di carta) tutta particolare organizzata nel campetto sportivo di "Solliccianino" e aperta alla cittadinanza.

Gli intervenuti hanno potuto incontrare i detenuti, apprezzare le performance teatrali della Compagnia "Carpe Diem" (che ha interpretato le poesie romantiche  di Daniele Cipollone e il suo"Quel gentil vento", oltre a "L'incanto di una sera d'autunno"), quelle musicali dei gruppi "Sbarre Mic Check" e "Suonati dentro", i prodotti realizzati dagli stessi reclusi e un abbondante buffet offerto dalla Caritas. A caratterizzare la serata, però, è stato soprattutto un clima di festa e di speranza, all'insegna derl motto "La libertà si conquista e non si dona".

Tra i protagonisti della serata (seguita in diretta da RadioRadicale) l'attore Paolo Hendel che ha fatto del suo saluto un mini-show divertendo il pubblico, ma anche invitandolo a riflettere. Hendel ha sottolineato come "il carcere non deve essere tortura". Poi  Massimo Lensi (Associazione radicale fiorentina "AndreaTamburi"),  Elisabetta Beccai (responsabile area educatori del "Gozzini"), Michele Minicucci (responsabile della segreteria dell’assessorato al welfare e sanità del Comune di Firenze), Franco Corleone (garante regionale dei diritti dei detenuti), Eriberto Rosso (Camera penale di Firenze), il cappellano del carcere don Vincenzo Russo, il consigliere comunale Tommaso Grassi  (Firenze riparte a Sinistra) e Rita Bernardini (presidenza del Partito Radicale) che ha ricordato tra gli applausi l'impegno di Marco Pannella per migliorare le condizioni delle carceri. 

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