Carceri, Pannella visita Sollicciano: "Guardie vittime come i detenuti"

Lo storico leader radicale: "La polizia penitenziaria si vede negare dei diritti essenziali"

La delegazione radicale a Sollicciano nel Natale 2015

La delegazione radicale a Sollicciano nel Natale 2015

Firenze, 25 dicembre 2015 - "Siamo stati accolti da coloro che più di noi sono individualmente vittime e parlo della polizia penitenziaria: siccome parliamo sempre dei detenuti, io parlo ora dei detenenti. Se infatti uno è detenuto c'è anche un detenente. La polizia penitenziaria si vede negare diritti essenziali ed è costretta a seguire riflessi di regime e di conseguenza si trova ad essere formalmente responsabile".

Lo ha detto Marco Pannella oggi pomeriggio al termine della visita nel carcere di Sollicciano, a Firenze, insieme all'ex deputata radicale Rita Bernardini e a un gruppo di radicali fiorentini.

"Loro - ha aggiunto Pannella - sono vittime tanto quanto i detenuti. Lo Stato deve uscire dalla situazione di criminalità che gli viene imputata dagli organismi internazionali".

Pannella ha ricordato che, sulla questione in cui versano le carceri italiane, i Radicali hanno chiesto un incontro al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio, Matteo Renzi.

La delegazione "ha constatato il permanere di molte situazioni critiche e di rilevanza strutturale, già evidenziati in precedenti visite: forti carenze igieniche, mancanza di acqua calda nelle celle, estese infiltrazioni di acqua provenienti dai tetti, diffusa presenza di letti a castello a tre piani, nonostante siano pericolosi e da tempo vietati dai regolamenti".

Sono stati constatati anche alcuni miglioramenti, riconducibili sopratutto a un minor grado di sovraffollamento, grazie al quale i servizi interni alla struttura carceraria sono finalmente oggetto di maggiore attenzione.

"Si segnala, ad esempio, la presenza - continua la nota della delegazione radicale - di ambulatori attivi, presidi sanitari funzionanti e la creazione di un campo di rugby all’interno dell’istituto".

Due gravi questioni sono però tuttora aperte. "La presenza all’interno del carcere della Casa di Cura e Custodia (l’Opg femminile) con cinque internate. Sono passati nove mesi - continuano i radicali - dall’approvazione della legge 81, che dando il via al superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, ha imposto la chiusura di tali istituzioni; ciò nonostante la presenza di cinque internate evidenzia, ancora una volta, gravi carenze nell’applicazione della legge, ai limiti dell’illegalità".

La seconda questione: "La presenza nel nido di una bimba di pochi mesi con la madre in esecuzione di pena interna. Anche in questo caso è doveroso segnalare che Firenze attende da troppi anni l’attivazione di un istituto a custodia attenuata per madri detenute; è stata individuata la struttura, i fondi sono stati accantonati, ma tutto resta bloccato, apparentemente per motivi di natura burocratica".

La delegazione radicale, era composta dai due leader radicali Marco Pannella e Rita Bernardini, accompagnati dai militanti Gianmarco Ciccarelli, Alessandra Impallazzo e Stefano Marrella, e dai militanti fiorentini Maurizio Buzzegoli, Massimo Lensi, Grazia Galli, Livia Federici.

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