Filma i bambini, anche i figli degli amici. Incubo nel quartiere

Le immagini trovate nel pc di un insospettabile di Campo di Marte

La ragazzina ha subito 2 anni di molestie

La ragazzina ha subito 2 anni di molestie

Firenze, 4 giugno 2018 - Un profilo falso, con un nome femminile su Skype, per scambiare file pedopornografici. E un archivio di filmati nel suo computer. Ma a sconvolgere i poliziotti della Postale, coordinati dal sostituto procuratore Beatrice Giunti, è che alcuni di quei file, erano «amatoriali»: immagini che insistevano sui dettagli di bambini o bambine, minori di anni dieci, che sembravano ripresi in un contesto «familiare».

Gli investigatori hanno scoperto che l'uomo, celibe, il classico insospettabile, filmava con un’apparecchiatura nascosta i figli di vicini di casa o amici (a ’identificare’ i giovani soggetti inquadrati sono state le indagini della procura) e li archiviava nel suo computer.

Non erano immagini «sessuali», bensì delle «zommate» su alcune parti fisiche degli involontari protagonisti; ma quei file sono stati comunque recuperati in un calderone di 1570 documenti in cui non mancavano anche scene di sesso esplicito con bambini. Catalogati in base all’età dei soggetti ripresi. Per il 42enne è scattato l’arresto in flagranza per l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, anche se adesso la misura dei domiciliari gli è stata affievolita. Tuttavia, la notizia del suo coinvolgimento in questa brutta storia di pedofilia ha gettato nello sconforto chi lo frequentava assiduamente e chi gli affidava pure i suoi figli: dietro l’aspetto di una persona giocherellona e disponibili a stare con i bambini, si nascondeva un lato davvero oscuro e pericoloso.

La polizia postale è arrivata a quell’utenza ubicata nel quartiere di Campo di Marte, intestata a suo padre, ripercorrendo a ritroso un percorso individuato sui canali di scambio file “Emule” e “Torrent”, nell’ambito di un’inchiesta condotta dal direzione distrettuale antimafia di Trento. Il suo account skype era «Elisa Checchi». Un lavoro normale, una vita normale: scapolo, residente con i genitori, nessuno sapeva o sospettava che nelle ore davanti al pc o nei momenti di svago coltivasse quella perversione che potrebbe costargli molto cara.

stefano brogioni

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