Padre Pio: preghiere e selfie con i telefonini, l’euforia dei fedeli in piazza Duomo

Code alla Misericordia per 'toccare' il saio e i guanti del frate

Le reliquie di Padre Pio (Foto Umberto Visintini/NEWPRESSPHOTO)

Le reliquie di Padre Pio (Foto Umberto Visintini/NEWPRESSPHOTO)

Firenze, 7 maggio 2016 - Lacrime e commozione. Preghiere e flash dei telefonini per catturare le immagine di quelle teche che profumano di santità. Una piccola folla di fedeli ha atteso ieri mattina in Piazza Duomo, con devozione ed entusiasmo, l’arrivo delle reliquie di San Pio, che tutti ancora continuano a chiamare semplicemente Padre Pio da Pietrelcina.

A mezzogiorno preciso, come da programma e scortato dalla polizia stradale, il moderno carro funebre della Misericordia di Firenze si è fermato davanti all’oratorio dell’ Arciconfraternita di fianco alla cattedrale. Ed è qui che le reliquie resteranno fino a domani mattina alle 8. Anche i turisti si sono zittiti per un po’, sorpresi dalle esclamazioni di gioia, dagli applausi e dalla ressa di fronte all’oratorio, mentre i padri del convento di Pietrelcina scendevano dal furgone con il prezioso carico. Davanti a tutto il corteo il padre superiore del convento di Pietrelcina, Marciano Guarino.

In un clima di serena euforia, le reliquie sono state poi sistemate a sinistra dell’altare della piccola chiesa della Misericordia, circondate da fiori e da candele votive che le persone hanno subito iniziato ad accendere. Con il rosario in una mano e il telefonino nell’altra, è proseguita senza sosta la processione dei devoti davanti alle vetrine di cristallo con i guanti intrisi del sangue delle stimmate, la fascia che era tenuta sulla piaga del suo costato e davanti alla grande teca di due metri per 60 di larghezza e 40 di profondità, contenente uno dei primi sai francescani del frate cappuccino.

Tutti volevano avvicinarsi il più possibile a quelle povere cose, simbolo di quell’uomo considerato santo ben prima che la Chiesa ne decidesse la canonizzazione. Per questioni di sicurezza, i fratelli della Misericordia hanno disposto un cordone a separare le teche dalla gente. E allora tutti a passare il telefonino affinché fossero gli addetti a catturare a distanza ravvicinata un’immagine di quelle stoffe che aveva vestito toccato il corpo di Padre Pio. In mezzo a questa festa, direttore d’orchestra acclamato e abbracciato dalla folla, c’era poi lui, Paolo Brosio, promotore dell’iniziativa attraverso la sua associazione onlus «Olimpiadi del Cuore di Maria», in stretta collaborazione con la Arciconfraternita della Misericordia di Firenze.

E infatti ad accogliere queste «reliquie di primo grado di padre Pio per un periodo di evangelizzazione e preghiera in Toscana e in Emilia Romagna» sono intervenuti il provveditore Andrea Ceccherini, il cerimoniere Riccardo Beconcini e alcuni capi di guardia. Saranno ora proprio i volontari della Misericordia a tenere aperto e sorvegliare ventiquattrore su ventiquattro l’oratorio, per consentire ai fedeli di raccogliersi in preghiera giorno e notte fino a domenica mattina. Ed è sempre la Misericordia che, data la disponibilità al trasporto, alla sicurezza e alla gestione operativa delle teche, accompagnerà poi le reliquie a Livorno nella chiesa di San Giuseppe nel quartiere di San Marco.

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