STEFANO BROGIONI
Cronaca

La morte di Ashley, le lacrime dell'amica: "Quel ragazzo non mi piaceva"

L’ultima notte della 35enne americana al Montecarla. Il giallo delle finestre

Un’immagine di Ashley Olsen con il suo inseparabile cane beagle, Scout

Un’immagine di Ashley Olsen con il suo inseparabile cane beagle, Scout

Firenze, 12 ottobre 2016 - Le ultime ore di Ashley in compagnia degli amici: i drink al “Montecarla” e il litigio con Jade per via di lui, Cheik Diaw, oggi imputato dell’omicidio della 35enne americana trapiantata in Santo Spirito, avvenuto la mattina dell’otto gennaio scorso nel monolocale di via Santa Monaca. Scoppia a piangere mentre testimonia, la giovane inglese, quando ripensa a quella notte in cui, dopo aver discusso con la Olsen, prese un taxi e se ne tornò a casa. Ashley, invece, rimase nel locale e, come sostiene l’accusa supportata da numerose immagini, portò a casa sua il senegalese. Su cosa sia successo dopo che i due hanno consumato sesso e cocaina, le opinioni si dividono, tra l’accusa, sostenuta dal pm Giovanni Solinas, e la difesa dell’imputato, affidata agli avvocati Federico Bagattini e Antonio Voce.

Per la procura, scoppia un diverbio in cui prevale la forza del prestante senegalese, che poi la rapina anche di alcuni effetti personali tra cui almeno uno dei due telefoni. Per i difensori, Cheik esce lasciando in vita la donna. Ma l’udienza di ieri ha ricostruito la fase in cui Ashley e Cheik si sarebbero conosciuti nel club dell’Oltrarno. Ashley, che aveva bevuto, s’intrattiene a parlare con lui. Gli amici – oltre alla londinese Jade Moss, con loro c’è lo scultore James Bateman, altro testimone in aula – non vogliono, Jade si mette in mezzo. «Lui non mi piaceva, gli ho detto di allontanarsi dalla mia amica». Secondo Jade, Ashley stava trattando per della cocaina, ma l’americana se la prese con l’amica: «Mi disse che ero stata molto maleducata», aggiunge l’inglese. La discussione prosegue fuori dal Montecarla. E quando James è già andato via, se ne va, in taxi, anche Jade, «minacciando» Ashley che, se non se ne fosse andata anche lei, non le avrebbe più rivolto la parola. «Quella persona non mi piaceva», ripete Jade, che non riesce a trattenere le lacrime. Sul fatto che fosse Cheik il ragazzo con cui Ashley lasciò il Montecarla – benché Jade, in un riconoscimento in questura pochi giorni dopo quella notte, indicò con certezza un altro soggetto osservando foto segnaletiche –, paiono non esserci ombre. Restano alcuni “buchi” sul fronte comunicazioni: non sono state recuperate, infatti, le conversazioni via messenger – la chat di Facebook con cui è possibile anche fare chiamate –, della vittima: un “social” che, come sta emergendo dal dibattimento, l’americana usava spesso, con gli amici e anche con il fidanzato Federico Fiorentini. E sta diventando un giallo anche la luce nel monolocale: il compagno della proprietaria, presente al ritrovamento del corpo, ha ribadito, come la sua compagna, che nell’alloggio, il pomeriggio di sabato nove, c’era luce. Il giorno prima, vari testimoni videro tutto chiuso. Com’è possibile? 

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