PIER FRANCESCO DE ROBERTIS
Cronaca

Critici snob, ma Checco è sublime

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Firenze, 20 aprile 2016 - Caro direttore, ho seguito in tv la cerimonia di consegna del David di Donatello per i migliori film e attori del cinema italiano di questa stagione. Mi sono stupito di non vedere Checco Zalone, l’uomo dei record al botteghino. Non capisco. Forse un po’ troppa vena snob nei nostri critici.

Tino Laddago, Lerici

Caro Laddago, le dirò che anch’io in qualche modo mi sono meravigliato. L’ultimo film di Zalone ha conseguito il record di incassi per un film italiano e una qualche forma di riconoscimento lo meritava. In fondo se molti degli autori e degli attori premiati durante il David possono continuare a fare il loro mestiere, è perché ci sono film come quello di Zalone che incassano tanti soldi e permettono alle sale cinematografiche di restare aperte. Peraltro il lavoro di Zalone era tutt’altro che stupido, e a suo modo raccontava una storia, dei personaggi e faceva riflettere. Certo, non aveva e non ha la pretesa intellettuale di certe pellicole, ma un messaggio lo trasmette. Purtroppo i critici o chi assegna i premi hanno questo difetto, sono un po’ troppo snob. Zalone si consoli con i precedenti: Totò non ha mai ottenuto grandi riconoscimenti ma è nel cuore del pubblico e nella storia del nostro cinema.

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