OLGA MUGNAINI
Cronaca

Sgarbi e il quadro dimenticato: "Meraviglia Botticelli, subito un'esposizione"

Il critico: "A Villa La Quiete arriverebbero almeno 50mila persone. Poi metterei il dipinto agli Uffizi"

Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi

Firenze, 12 marzo 2016 - L'immobile appartiene alla Regione, il dipinto all’Università. Già questa “comproprietà” complica le scelte per il futuro dell’«Incoronazione della Vergine» di Sandro Botticelli, capolavoro riportato agli onori della cronaca proprio in occasione della messa in vendita di Villa La Quiete, dove si custodisce la tavola. Ma in attesa di quel museo da anni promesso dall’ateneo fiorentino e ancora di là da venire, Vittorio Sgarbi ha un’idea precisa su cosa fare nel frattempo.

Che cosa suggerisce?

«Propongo subito una grande mostra su Botticelli, che farebbe arrivare almeno 40-50mila persone in un luogo come Villa La Quiete, che conosce bene e che non c’è dubbio meriti di essere visitato. Ho anche il titolo giusto della mostra: “La Maestà della Quiete”».

E dopo la mostra?

«La collocazione ideale sarebbe agli Uffizi, accanto alle altre opere di Botticelli. Una cosa è certa: i quadri devono stare dove le persone li possono vedere. Il rettore dell’Università di Firenze potrebbe quindi fare un gesto di grande civiltà e chiedere alla soprintendenza di poter depositare il dipinto per farlo esporre nel percorso museale. Lo stesso potrebbe essere fatto con la Croce dipinta di Coppo di Marcovaldo che si trova nella chiesa della villa. Tutto ciò in attesa magari di vendere queste due opere proprio agli Uffizi. Ma ci sono anche altre possibilità...».

Ad esempio?

«La Regione Toscana, che non credo abbia molte ville di proprietà e sedi espositive, potrebbe investire su Villa La Quiete facendone un polo museale di grande attrazione. Del resto è quello che ha fatto la Regione Lombardia con il Vittoriale a Gardone. Forse non si sa che il museo più visitato della Lombardia non è Brera, ma proprio la casa di D’Annunzio. Ritengo che il rilancio di un sito come il vostro, così bello da visitare, potrebbe essere un’ottima sfida da assumere per l’assessore al turismo della Regione Toscana».

Ma di questo dipinto di Botticelli che cosa ci può dire?

«E’ un’opera in cui si manifesta in modo esplicito tutto lo spirito religioso dell’artista. Qui Botticelli abbandona i soggetti mitologici per tornare nell’alveo di una dimensione cristiana di grande suggestione».

Forse un dipinto frutto del lavoro della bottega.

«Probabilmente sì, ma comunque un’opera della maturità, sul finire del Quattrocento. La parte inferiore è bellissima, con quella multitudine di santi in adorazione, una specie di esercito a proteggere la religione. Quella superiore è invece più classicheggiante ma comunque di grande commozione».

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