Battiato-Alice, la reunion manda in delirio i fan

Grande successo del debutrto al teatro Verdi, stasera si replica

Franco Battiato e Alice al Teatro Verdi (foto Tania Bucci/New Pressphoto)

Franco Battiato e Alice al Teatro Verdi (foto Tania Bucci/New Pressphoto)

Firenze, 29 febbraio 2016 - Biglietti esauriti da mesi, una platea trasversale per età, estrazione sociale, passione musicale, e soprattutto un grande amore per i due straordinari artisti sul palco: Alice e Franco Battiato, al centro di una reunion attesissima dai fans. E la serata è stata perfetta. Magari non tecnicamente, ma in fin dei conti cosa importa? Il maestro siciliano ha guidato il suo pubblico in un viaggio che non smette di incantare da quasi quarant'anni a questa parte. "La voce del padrone", l'album dei record e il più amato di una produzione prolifica ed eterogenea, riporposto per intero, insieme a pezzi più recenti e passando per "Povera patria", che ogni volta richiama applausi scroscianti durante la sua esecuzione sui versi più dolorosi rivolti ai governanti, e "Shock in my town", e ancora "La cura", "Le nostre anime", "la canzone dei vecchi amanti". 

Si ascolta con trasporto, si canta, a un certo punto si balla perfino; ma non è "solo" un concerto di Battiato, che pure non lesina ai suoi spettatori Cuccurucucù, Centro di gravità permanente, Bandiera bianca, Segnali di vita. Esplosivo l'attacco del concerto con "L'era del cinghiale bianco", quasi ad avvertire del concerto che sarà. Ma questa è una reunion e quando sul palco sale Alice è un'ovazione per una cantante che sembra aver fermato il tempo, nella voce, nel fisico e nella passione dei suoi sostenitori. "Il vento caldo dell'estate", quella "per Elisa" che le fece vincere Sanremo, la bellissima "Il sole nella pioggia". Tracce di un connubio tra i più belli della musica italiana, che che passano per "Nomadi" e "prospettiva Nevski" e culminano nei versi bellissimi de I treni di Tozeur che Battiato ha scritto con Cosentino e Giusto Pio per la voce magnetica di Alice. Toccante anche il ricordo di Claudio Rocchi, autore di "La realtà non esiste".

Il tutto, è un dovere sottolinearlo, accompagnato dall'Ensemble Symphony Orchestra e dal fedelissimo Angelo Privitera alle tastiere. Musicisti di prim'ordine, capaci di dare un gran tiro  a melodie belle ma che siamo abituati a sentire registrate in studio; qui, depurate dagli effetti, suonano rock, hanno un gran tiro e fanno muovere il "Verdi" sulle poltrone. Perché i concerti di Battiato e Alice (che insieme si erano già esibiti a Firenze nell'estate del 2013 durante il concerto doppio Battiato-Anthony and the Johnsons) non sono solo viaggi della nostalgia ma serate di grande musica. "Avete pensato al passato, adesso pensiamo anche al futuro" ammonisce il Maestro nell'annunciare un bis che a sorpresa non guarda unicamente indietro.

Insomma, un successo. Non poteva essere altrimenti.

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