Nozze gay, l'altolà del prefetto. Ma il sindaco ribatte: "Non arretriamo di un passo"

Il riconoscimento delle unioni omosessuali contratte all'estero fa discutere / ANCHE IL SINDACO DI CERTALDO STA CON QUELLI CHE 'RESISTONO' / IL CASO DI GROSSETO: "CONTA PIU' IL GIUDICE DI UNA CIRCOLARE" / CAMBIO' SESSO, IL VICESINDACO DIMISSIONARIO DI VIAREGGIO: "ALFANO VIVE FUORI DAL MONDO REALE"

Brenda Barnini

Brenda Barnini

Empoli, 7 ottobre 2014 - L’esposto presentato alla prefettura dalle associazioni Giuristi per la Vita e Pro Vita Onlus contro la decisione del sindaco, Brenda Barnini, di trascrivere all’anagrafe le nozze omosessuali celebrate all’estero ha avuto un seguito. Il prefetto, Luigi Varrata, con un sintetica lettera ha reso noto di "aver avvisato il sindaco di Empoli ad attenersi alla normativa vigente in materia, rappresentando che il nostro ordinamento non ammette la trascrizione dei matrimoni celebrati all’estero tra persone delle stesso sesso".

Dunque, una vittoria per il fronte dei sostenitori della famiglia tradizionale. Anche se il sindaco replica in modo abbastanza articolato alla lettera del prefetto: "Non voglio andare contro l’ordinamento italiano, bensì voglio essere un sindaco che si fa guidare dall’amore verso la propria comunità, un amore rivolto a tutti, senza differenze né discriminazioni. Un sindaco deve raccogliere le richieste dei suoi concittadini e cercare di soddisfarle nei limiti imposti dalla legge. Ma ha il diritto-dovere di farsi portavoce di nuove esigenze che una società in continua evoluzione avanza".

"Questo provvedimento — prosegue — è un tentativo di dar voce alla coscienza contemporanea delle persone, una coscienza che si sta inevitabilmente rinnovando sulla scia dei cambiamenti dell’umanità che toccano anche la morale individuale e familiare". La Barnini vuole dare un primo, chiaro e significativo riconoscimento politico e istituzionale di un diritto civile riconosciuto in quasi tutti i Paesi europei. Un invito rivolto anche al Parlamento Italiano: "Le istituzioni italiane devono rispondere alla realtà e ai bisogni che mutano. In questo caso, se davvero siamo in una Comunità Europea, è evidente come non si possa restare ciechi di fronte al diritto dei coniugi dello stesso sesso a vedere riconosciuti i diritti civili. Persino la Chiesa Cattolica, grazie al nuovo corso inaugurato da Papa Francesco, ha aperto al suo interno una profonda riflessione sulla famiglia e nel Sinodo, riunitosi oggi in Vaticano, i vescovi e i cardinali hanno iniziato a confrontarsi".

"Di fronte a un diritto civile non abbiamo paura — conclude la Barnini — Quando si tratta di diritti civili non arretriamo di un passo. Se di fronte alla legge italiana il provvedimento adottato dal sindaco di Empoli e da altri sindaci in Italia è solo simbolico non spetta a me deciderlo. Ma si tratta sicuramente dell’inizio di una battaglia di civiltà".