Licenziato perché malato. Braccio di ferro tra azienda e sindacati

Un lavoratore della Coinservice Spa, malato oncologico, rischia di perdere il posto di lavoro per aver superato i 180 giorni di malattia previsti dal contratto collettivo di lavoro senza aver chiesto nei tempi previsti il periodo di aspettativa

Ospedale (foto di repertorio)

Ospedale (foto di repertorio)

Empoli, 29 giugno 2016 - Coinservice Spa di Empoli (Firenze) è «in attesa di capire le intenzioni del lavoratore e, se ci saranno azioni lesive del buon nome della società, saranno perseguite nelle sedi opportune». Lo fa sapere l'azienda, tramite l'amministratore delegato Elisabetta Lunardi, relativamente alla questione del lavoratore licenziato dopo che, finiti i giorni di malattia, non ha chiesto l'aspettativa per guarire da un tumore.

Secondo l'azienda empolese «la proposta era solidale al suo stato di salute ed era stata garantita al dipendente stessa mansione ma inquadrata in un nuovo contratto che, quindi, prevede un nuovo periodo di malattia». Il lavoratore, secondo quanto spiegato, sarebbe stato convocato direttamente dall'ad per ricevere la nuova proposta di lavoro e il periodo di prova di 20 giorni sarebbe servito a valutare le piene potenzialità del dipendente stesso. 

La Filcams-Cigl fa sapere invece che quanto prima deciderà e renderà pubbliche "tutte le iniziative che saranno messe in campo per tutelare e difendere i diritti del lavoratore da noi rappresentato". Coin Service ha poi comunicato la disponibilità alla riassunzione con l'inserimento di una clausola che prevede 20 giorni di prova, nei quali, secondo quanto afferma il sindacato in una nota, il dipendente non potrà ammalarsi. «La provocazione è evidente - dichiara Massimo Fabozzi (Filcams-Cgil) - la proposta non risolve il problema, il lavoratore non sta bene, aver usufruito di tutti i giorni non vuol dire essere guarito, non può essere al lavoro».