Vandali fra le capannucce di Cerreto. Nel mirino il presepe di legno

Raid alla Palazzina dei Cacciatori. Bandini: "Avrei voluto trovarceli"

Il presepe di legno di Bandini (foto Gianni Nucci/Germogli)

Il presepe di legno di Bandini (foto Gianni Nucci/Germogli)

Cerreto Guidi (Firenze), 19 dicembre 2016 - La lavandaia a mollo nel laghetto del pescatore, le galline a dieta forzata. Un paio di variazioni sul tema che hanno subito colpito l’attenzione dell’autore dell’incantevole presepe di legno allestito nella Palazzina dei Cacciatori a Cerreto Guidi. Uno dei pezzi forti de La via dei presepi scattata nel borgo mediceo puntuale, come accade da sei anni a questa parte con il mese di dicembre.

Naturalmente nessun guizzo di anarchia da parte dei personaggi sapientemente intagliati da Fabio Bandini e tuttavia incapaci di prendere iniziative del genere. Dietro ai ‘ritocchini’ di scene e scenari, c’è la mano di qualcuno deciso a far danno, divertendosi alle spalle di chi per metter su una natività che è un vero gioiello artigianale ci ha messo tempo e impegno. Comprensibile perciò il suo sfogo sulla piazza social, sabato sera, una volta resosi conto della manomissione della sua opera.

"Mi sarebbe piaciuto trovartici, quando hai preso la mia lavandaia dal presepe e l’hai buttata nell’acqua del pescatore – scriveva il falegname-artista, nonché presidente della contrada di Santa Maria al Pozzolo –. Mi sarebbe piaciuto trovartici, quando hai messo un sasso in mezzo alle mie galline, facendo bloccare il meccanismo. Mi sarebbe piaciuto trovartici e magari spiegarti quanto tempo, quanta manualità, ma soprattutto quanta passione occorre per realizzare quegli oggetti".

Un dialogo virtuale con i vandali che, a quanto pare, sarebbero entrati in azione sabato, approfittando di un momento di solitudine nella stanza allestita con tanto di cielo stellato nel cuor del ‘giro’ vestito a festa per il Natale ormai alle porte. Le natività si susseguono una accanto all’altra, facendo capolino da vetrine, finestre e fondi sfitti diventati grotta o capannuccia. Oppure vere gallerie espositivi di presepi in tutte le salse. L’auspicio non può che essere uno soltanto: coloro che si sono presi la briga di boicottare il presepe opera di Bandini – prontamente riparato – non concedano il bis, come accaduto in occasione delle precedenti edizioni della manifestazione, tra le eccellenze del circuito regionale "Terre di presepi".

In passato, gli organizzatori hanno dovuto fare i conti con statuette spostate o, peggio ancora, rubate. E pure con rappresentazioni scompigliate. Episodi ripetuti dei quali si occuparono anche i carabinieri.

Samanta Panelli