Danzatrici in finale, ma senza fondi: non possono volare in Russia

Le allieve della Miosotys cercano sponsor

Le ragazze della Miosotys

Le ragazze della Miosotys

Capraia e Limite (Firenze), 15 nobembre 2016 - Limite sull’Arno-Sochi andata e ritorno. Un viaggio che vale un sogno e che ripaga di tutti i sacrifici. Ma anche i sogni hanno un prezzo, in questo caso insostenibile. Seicento euro, visti i tempi che corrono, sono tanti e le allieve della Miosotys Dans Academy che si sarebbero aggiudicate un posto in finale al XX Festival Internazionale «Le speranze d’Europa» nella città olimpica sul Mar Nero, rischiano di non partire.

Il motivo? «La maggior parte delle ragazze – spiega a malincuore la direttrice dell’accademia di danza Katia Mancini – non può permettersi il viaggio. Come biasimare le famiglie; ci sono genitori che dovrebbero pagare il biglietto per la Russia ad entrambi i figli che frequentano la scuola, e viste le difficoltà economiche ci vediamo costretti a rinunciare». Una qualificazione meritata, sudata e ufficializzata a Roma domenica scorsa, quando la Miosotys presentandosi alle selezioni italiane per la competizione russa, con le sue 11 coreografie ha fatto l’en plein.

«Siamo stati valutati da una giuria italiana e dagli organizzatori russi esibendoci con coreografie che hanno conquistato professionisti stimati – racconta la Mancini- Dopo l’entusiasmo, il panico. Su una quindicina di allievi selezionati, soltanto in 3 potrebbero permettersi il biglietto aereo. Il progetto rischia di andare in fumo». Audizioni superate e orgoglio alle stelle, soprattutto perché «la Miosotys è l’unica rappresentanza italiana nell’ambito della danza, scelta per un concorso di livello internazionale che per la prima volta apre all’Italia». Ma ci sono i costi per il rilascio del passaporto e il viaggio che anche se low cost sfiora comunque cifre «che neppure gli allievi più grandicelli che lavorano saltuariamente riuscirebbero a coprire».

L’idea è quella di lanciare un appello rivolgendosi alle grandi aziende del territorio per le quali un’eventuale sponsorizzazione significherebbe promozione e visibilità oltre il confine. «Da Limite – chiosa Katia Mancini – partirebbe l’unica rappresentanza italiana in Russia per giocarsi la finale europea di danza dedicata ai giovani talenti. Una bella vetrina per chi decidesse di darci una mano».

Ylenia Cecchetti