Verso una "moschea" in via Marco Perennio, dentro un capannone: ed esplode la protesta

E' più esattamente un centro di preghiera islamico. Il venerdì è il giorno della preghiera SU LA NAZIONE DI OGGI

Alcuni fedeli musulmani in preghiera in una moschea

Alcuni fedeli musulmani in preghiera in una moschea

Arezzo, 7 ottobre 2014 -  Monta la protesta in via Marco Perennio, dove la comunità bengalese, circa 1500 persone, dovrebbe aprire un nuovo centro di preghiera. Non c’è ancora nulla di ufficiale, di sicuro le trattative in atto tra il proprietario del fabbricato e i responsabili della comunità che hanno già effettuato un sopralluogo. Un capannone in una strada interna, privata, senza sbocco, di via Marco Perennio . Ultimo inquilino la comunità dei Testimoni di Geova: «E’ stata un’ esperienza negativa — afferma Giorgio Daveri, residente nel palazzo di fronte — canti e musica fino a tarda notte e non vogliamo che si ripeta una situazione del genere. A vedere il capannone sono arrivati almeno venti bengalesi, figuriamo cosa succederà il venerdì , giorno d ella preghiera. L ’edificio si trova alla fine della nostra strada privata, è consentito al proprietario solo carico e scarico, i posti auto sono tutti di proprietà».

Attualmente i centri di preghiera s i trovano in Largo Tevere,  Via Ferraris inaugurato due anni fa, centro sociale e culturale dei bengalesi  e quello in via Da Verrazzano . «Non credo che la comunità farà questo nuovo centro — afferma l’assessore all’integrazione Stefania Magi — senza prima confrontarsi con l’amministrazione.   Ufficialmente non c’è nulla di definito, mi risulta solo che la comunità bengalese è alla ricerca di un altro locale perchè quello attuale è insufficente».