Rosolino in piscina con i bimbi autistici: «Nuotare è come volare»

Il campione olimpico e mondiale ieri alla giornata per la consapevolezza sull'autismo

SORRIDENTE Massimiliano Rosolino tra i ragazzi che seguono la terapia multisistemica in acqua

SORRIDENTE Massimiliano Rosolino tra i ragazzi che seguono la terapia multisistemica in acqua

Arezzo, 3 aprile 2015 - E' stato un vero e peroprio colpo di fulmine quello tra Massimiliano Rosolino e i ragazzi che partecipano alla terapia multisistemica in acqua, la terapia pensata e strutturata per aiutare i ragazzi affetti da autismo, portata ad Arezzo da Gabriele Lumachi. Rosolino ieri era ad Arezzo per partecipare alle iniziative della giornata della consapevolezza dedicata proprio a chi ha questa patologia e con l’occasione ha fatto un salto alla piscina comunale per toccare con mano i progressi del gruppo di Arezzo.

Gentile e disponibile verso quelli che ha ribattezzato subito «i miei campioni», Rosolino, che a Napoli collabora con gli istruttori della terapia, ha raccontato di quanto siano importanti i risultati raggiunti grazie a questo metodo: «A volte si hanno dei miglioramenti che hanno quasi del miracoloso, dell’inspiegabile. Qualche genitori rimane incredulo, ci chiede come siano possibile tanti progressi. Potere dello sport, di tutto lo sport. Ma stare in acqua è la cosa che più si avvicina a volare, in acqua non sei pesante, ti senti sollevare. In fondo, da bambini tutti sognano di fare l’astronauta». Non è entrato in piscina il campione olimpico e mondiale, ma appena arrivato ha chiesto ai ragazzi di mostrargli cosa sapessero fare. Detto fatto, uno alla volta i ragazzi hanno nuotato per Rosolino che li ha guardati uno a uno e quando si è fermato a parlare con uno degli allenatori, un ragazzo ha subito richiesto la sua attenzione: «Guardami». All’apparenza tutto normale ma per un bambino autistico è un passo da gigante, subito notato da Massimiliano Rosolino: «Che mi abbia chiesto di guardarlo è una grande vittoria, il problema dell’autismo è che chi ne soffre non è capace di esprimere le proprie emozioni, si vede che la terapia in acqua dà i suoi frutti. E questi ragazzi sono veramente bravi, anche chi fra di loro è più lento, sta in acqua come un delfino». Rosolino ci saluta e torna da ragazzi e allenatori, sotto gli occhi orgogliosi delle mamme accorse lì per guardare i progressi dei loro campioni. Occhi che brillano di gioia e commozione.