Arezzo, 31 gennaio m2016 - Cartelli ironici e arrabbiati con il governo, Bankitalia e Consob. Ma anche tanti capannelli preoccupati sulla sorte dei propri risparmi scomparsi in una notte. Una parte partita presto da Arezzo per raggiungere la sede della protesta: Roma, piazza Santi Apostoli.
Ci9rca 150 risparmiatori, rimasti intrappolati dal fallimento delle quattro banche - Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti - sono scesi di nuovo in piazza a Roma da una manifestazione organizzata dal Comitato Vittime del decreto Salva-Banche per chiedere garanzie sui propri rimborsi.
Insieme a loro i rappresentanti delle associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, nel caso aretino guidata da Pietro Ferrari, e alcuni politici di opposizione: tra loro anche il sindaco Alessandro Ghinelli, che è anche intervenuto al microfono nel corso della protesta, presente un drappello di deputati M5s, tra cui Daniele Pesco e Alessio Villarosa e il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
«Contro il salasso meglio il materasso», è lo slogan riassunto da uno dei cartelli, molti dei quali prendono di mira Consob e Bankitalia incolpate di non aver vigilato. Palpabile tra i risparmiatori la preoccupazione, in cerca di persone in grado di tutelarle. «Ho la registrazione del direttore della mia banca che dice di aver eseguito quello che gli dicevano dall'alto - dice un obbligazionista che viene da Ferrara - l'ho registrato col telefonino, come posso usarlo per farmi ridare i soldi». Sul palco sono poi iniziati gli interventi dei diversi rappresentati dei risparmiatori.
"Ridateci tutti i risparmi" dice lo striscione più lungo, sormontato proprio dalla scritta dei risparmiatori di Banca Etruria.