Pranzo di Pasqua garantito tutto italiano

“Non sarà più anonima – spiega Marcelli di Coldiretti - la provenienza della carne fresca di maiale, di agnello e capretto, grazie all'entrata in vigore, anche in Italia, del nuovo Regolamento europeo"

Pasqua

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Arezzo, 31 marzo 2015 - Un pranzo di Pasqua garantito tutto italiano: “Un risultato storico frutto della lunga battaglia Coldiretti. Finalmente si è fatta chiarezza sulla provenienza delle carni dando gli strumenti ai consumatori di poter scegliere e sapere cosa stanno comprando e allo stesso tempo tutelando i nostri produttori, che spesso vedono vanificato il proprio lavoro proprio negli scaffali dei supermercati. In questo modo anche gli aretini saranno certi di portare a casa un prodotto al 100 per 100 tricolore”. Così il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli, plaude all'introduzione dell'etichettatura che da domani, mercoledì 1 aprile, scatterà per alcune tipologie di carni fresche. “Non sarà più anonima – spiega infatti Marcelli - la provenienza della carne fresca di maiale, di agnello e capretto, grazie all'entrata in vigore, anche in Italia, del nuovo Regolamento europeo che impone l'indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza delle carni fresche, refrigerate o congelate di animali della specie suina, ovina, caprina e di volatili”. Dalla norma restano escluse per ora le carni di coniglio, di cavallo ma anche quelle di maiale trasformate in salumi. “Una carenza che secondo Coldiretti va colmata al più presto - sottolinea ancora Marcelli - anche perché, ad esempio per i salumi, il territorio aretino vanta prodotti tipici di altissima qualità che dobbiamo tutelare al massimo: in Italia purtroppo due prosciutti su tre sono ancora fatti con maiali stranieri”. ​“Adesso sulle etichette di questi nostri prodotti di eccellenza, oggetto della quotidiana fatica dei nostri produttori che realizzano importanti eccellenze sui nostri territori – spiega a sua volta il direttore della Coldiretti Arezzo, Mario Rossi - gli aretini troveranno la scritta 'origine Italia’: il tutto è frutto di percorso che Coldiretti ha iniziato circa 15 anni, fa partendo dall'obbligo di etichettatura di origine per la carne bovina fresca, introdotta sotto la spinta dell'emergenza mucca pazza”.