Internet, cade a 14 anni nella dipendenza: esce solo per andare a scuola, vive su chat. Adolescenti, dramma in aumento

Tanti giovani sotto i 19 anni nel dramma dei tempi moderni. I contorni del fenomeno

Un ragazzino al computer nella sua stanza (Immagine di repertorio)

Un ragazzino al computer nella sua stanza (Immagine di repertorio)

Arezzo, 25 marzo 2015 - Il fenomeno è in aumento. Adolescenti, isolamento, chiusura in se stessi, uso compulsivo di internet. Vere dipendenze da social network ma anche da pc, tablet e smartphone. Come Luca, nome di fantasia ma la storia vera di un 14enne aretino che faceva un uso spasmodico di cellulare e computer.

Il ragazzo si era creato una realtà parallela. Chiuso in camera e armato di computer e cellulare, ore e ore su internet. Cambiato. Cambiato al punto da abbandonare sport e amici per vivere pomeriggi da solo. Un allarme, i genitori si rivolgono  ai medici del Sert. E in poco tempo ndividuano il problema dando supporto psicologico al ragazzo. Ma la storia di Luca è la fotocopia di quelle di decine di adolescenti che sviluppano lo stesso problema. Il 5% dei casi di dipendenza affrontati dal Sert. Una percentuale destinata a salire visto che il fenomeno viene monitorato da poco rispetto alle dipendenze tradizionali come alcol, droga e gioco.

A spiegarlo è la dottoressa Valentina Cocci, responsabile del gruppo dipendenze di Arezzo: «In dieci anni di apertura dell’ambulatorio si sono rivolte al servizio 245 persone con problemi di dipendenza da comportamento. Quasi il 5% per internet nell’ultimo anno hanno riguardato cellulare e videogame da parte dei nativi digitali, cioè ragazzi nati alla fine degli anni Novanta e cresciuti nella società tecno-liquida dove relazioni, amore e apprendimento sono mediati dalla tecnologia. Prevalgono i maschi, che nella dipendenza da internet sono l’81,8%, tutti adolescenti tra 14 e 19 anni. Nella maggior parte dei casi il primo contatto con il Sert avviene da parte dei genitori». . «Questi ragazzi finiscono per uscire solo per la scuola, poi da casa si relazionano con gli amici solo tramite facebook e chat. La soluzione non è buttare via il cellulare, ma ricominciare a integrarlo con la vita reale».