Licenzia 9 dipendenti e si "barrica" in ufficio: bufera all'Unione dei Comuni. "Inutili" poi viene sfiduciato

Terremoto in Casentino. Secca decisione del presidentei Paolo Agostini. Dorme in sede e chiude con la catena. Cgil attacca. Avrebbe sbattuto fuori anche il sindaco di Poppi

Paolo Agostini

Paolo Agostini

Arezzo, 1° agosto 2015 - Bufera nell'Unione dei Comuni del Casentino. Con il presidente Paolo Agostini che decide di giocare il tutto per tutto. Presenta un piano di licenziamento di undici dipendenti al consiglio, se lo vede stoppare e di notte si "barrica" nella sede: dorme lì e la mattina fa trovare ai dipendenti il fatto compiuto: il licenziamento, anche se pe rnove e non per undici in attesa di sviluppi, e addirittura la porta sbarrata. Ma la giunta lo sfiducia e lo ferma.

E' la clamorosa vicenda inanellatasi nel giro di poche ore a Poppi. Tra gli undici licenziati, ma in  seconda battuta, ci sarebbe stato il sindaco di Poppi Carlo Toni; davanti al piano la levata di scudi dei lavoratori, dei sindacati e della parte politica dell’ente.

Il presidente ha dormito nella sede dell’ente, con le forze dell’ordine a fargli da guardia per timore di eventuali rappresaglie. La mattina successiva, al loro arrivo, i lavoratori hanno trovato i cancelli dell’ex Comunità Montana sbarrati da una catena, prontamente rimossa, e nove dipendenti hanno anche avuto un’altra brutta sorpresa ad attenderli, sotto forma di lettera di licenziamento.

«La presente – era scritto nelle missive a firma di Agostini recapitate ai lavoratori “tagliati” – per comunicare a tutti i colleghi sindaci dei Comuni dell’ente da me rappresentato, di aver provveduto, nel rispetto dellalegge, all’ immediato licenziamento di nove dipendenti, a partire dalla data del 31/07/2015 (ieri, ndr) e qui di seguito elencati: Paolo Grifagni, Roberto Brami, DanielaNocentini, SiriaCeccarelli, Cipriani Silvana, Emanuela Nappini, Piersilvio Ciabatti, Angela Mariani e Mariangiola Innocenti. Tutto ciò – argomenta Agostini – è avvenuto dopo circa un anno di negativa e infruttuosa collaborazione tra la figura da me rappresentata e i ruoli di ciascuno dei dipendenti sopra citati, ricoperti all’interno dell’ ente e che ha portato a far venire meno, oltre che all’efficienza dei ruoli stessi a cui erano preposti, anche della fiducia del presidente nell’operato svolto da essi».

Motivo? «I lavoratori in esubero risultano inutili al fine di svolgere al meglio il servizio reso». Fine primo round. La campanella a bord ring ha suonato di nuovo intorno alle 11.30 in Giunta alla presenza dei sindaci. Il piano-Agostini è stato fortemente osteggiato, tanto che alla fine della seduta l’Esecutivo dell’Unione ha preso una decisione clamorosa, sfiduciando il presidente.

«La Giunta ha poi annunciato l’intenzione di prendersi «un tempo congruo per valutare quali strade i comuni associati e questo ente andranno a prendere per garantire lo svolgimento per adesso dell’ordinaria amministrazione, e poi di tutte le attività ed i servizi che questo ente eroga ai cittadini».