Spedizione con la pistola, spara al vicino: altri due arrestati per tentato omicidio

Accusati di essere stati i complici del trentenne già condannato a nove anni: uno in particolare di aver fornito sia l'automobile che l'arma

Carabinieri (Archivio)

Carabinieri (Archivio)

Arezzo, 22 novembre 2017 - Li hanno arrestati per tentato omicidio. Nella serata del 15 marzo si erano resi protagonisti di una spedizione punitiva nei confronti di una famiglia marocchina di Castelfranco di Sopra, causata da vecchi rancori condominiali accentuati, quella sera, da qualche bicchiere di troppo bevuto in un locale del paese.

Fatto sta che quella sera D.V., 31enne , italiano, bussa unitamente ad un altro complice, alla porta della casa di una famiglia marocchina dello stesso condominio e con una pistola in pugno, una calibro 7,65 illegalmente detenuta, minaccia di ammazzare tutti. Nel corso della breve colluttazione con uno dei familiari marocchini presenti nell’abitazione parte un colpo di pistola che ferisce alla gola S.M. , 44enne .

A quel punto temendo il peggio, l’altro familiare presente in casa, afferra uno dei complici e facendosene scudo, evitava di essere colpito anch’egli da un colpo di arma da fuoco. Le prime indagini, le testimonianza raccolte e le immagini di videosorveglianza della zona consentivano di individuare subito nella notte il soggetto che aveva sparato e di trarlo in arresto.

Le successive attività investigative hanno permesso di accertare la presenza di altri due complici del “raid” punitivo, tra quelli di chi aveva fornito la pistola e di chi materialmente aveva accompagnato D.V. all’abitazione dei marocchini. Ieri sera i carabinieri  di San Giovanni Valdarno – Nucleo Operativo e Radio Mobile, hanno arrestato K. S., 31enne albanese, e R.A. 31enne, italiano, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal G.I.P. di Arezzo, in accordo con l'esito delle indagini dei carabinieri.

K.S. accusato di essere responsabile, in concorso con il D.V. (già condannato per questi fatti , in primo grado, a 9 anni e mezzo di reclusione), del tentato omicidio di S. M. , nonché’ della detenzione e porto abusivo di arma da fuoco cal. 7.65, che però non veniva rinvenuta nel corso delle indagini. Sul conto dei due si accertava l’aver avuto un ruolo attivo nel coadiuvare il D.V. nel commettere il reato, fornendo sia l’autovettura per il trasporto che la disponibilità dell’arma da fuoco.

Gli arrestati sono sttai portati nel carcere di Arezzo e alla propria abitazione, agli arresti domiciliari. Il primo arrestato si trova tuttora in carcere per scontare la pena di nove anni e mezzo a cui era stato condannato, nel giugno 2017, con rito abbreviato.