"Saione? Resta blindato": dopo l'ultima aggressione la conferma dal comandante dei vigili

Cecchini netto: "Miglioramenti ci sono stati ma è un quartiere in grossa difficoltà". Pattuglia fissa di giorno, passaggi continui di notte

Clima teso e controlli a Saione

Clima teso e controlli a Saione

Arezzo, 24 settembre 2017 - Avrebbero una gran voglia di decretare la fine dell’emergenza. Un triplice fischio, strumento che del resto è nel kit del mestiere, un po’ come nelle partite: tutto a posto, abbiamo vinto. Ma non se lo possono permettere. «La verità è che qui non si può arretrare di un millimetro: non celo possiamo permettere».

Il comandante dei vigili Cino Augusto Cecchini viene da Padova e di certo i quartieri caldi non li ha scoperti a Saione. Ma è facile profeta. Poche ore ed ecco l’ennesimo epiodio. Una giovane nigeriana aggredita in via Piave da un connazionale. «La voleva strozzare»: testimone il consigliere comunale Angelo Rossi. «Sento urlare, mi volto e vedo un giovane nigeriano nel marciapiede davanti che stava strozzando una sua connazionale, poi con violenza le ha sbattuto la testa sul muro. Lei è caduta per terra e lui è sparito. Corro da lei, vedo che respira, prendo il cellulare e dò l’allarme».

Il polso debole ma non è grave, portata in codice giallo all’ospedale, mentre i carabinieri indagano: sarebbero già sulla pista giusta. Ma intanto risale la tensione. E conferma la diagnosi di Cecchini: «Il lavoro di questa estate ha portato frutti, gli ultimi turni notturni sono stati indolori: ma è un quartiere ferito, è presto per smobilitare». E in effetti non smobilitano.

Dalle 7 alle 19 una pattuglia fissa mantiene la posizione nel quartiere, come certi terzini del calcio più bello, quello all’italiana. Non la solita, anche per evitare che le tensioni si trasferiscano da una strada all’altra, ma comunque lì, nel quadrilatero di questa piccola trincea urbana. E di notte nei giri è quello il quartiere dove la pattuglia si muove più spesso. «Devo dire che non siamo soli: anche l’altra notte (ero presente) i passaggi della polizia sono stati costanti e così i carabinieri quando è il loro turno». Del resto che la cronaca non abbia ancora smobilitato lo dicono i fatti.

Intanto l'area del Pionta, che in pochi mesi è stata teatro di alcune rapine o tentate rapine perfino a mano armata. Poi la strada che dal Pionta ricuce il quartiere con Saione: via Rismondo, teatro di alcuni episodi tinti di giallo, fino all’aggressione avvenuta da parte di una donna appena poche ore fa. E ancora Campo Marte, tra spaccio e quelle concentrazioni di gruppi etnici che già avevano fatto suonare il campanello d’allarme.

«Sempre su Saione abbiamo concentrato anche il turno sperimentale dalle 21 alle 3 e che ci consente di monitorare il quartiere nelle ore potenzialmente più critiche». Le zone a rischio restano le solite. «E’ chiaro che sono tre i punti che teniamo più sotto controllo: la stessa via Vittorio Veneto, via Piave e via Trasimeno». Ma non allo stesso modo.

«Via Trasimeno dopo le chiusure ordinate dal questore si è parzialmente tranquillizzata, via Piave resta uno dei punti sui quali vigiliamo di più». Preoccupa ma un po’ meno di due mesi fa piazza Zucchi. «Altre chiusure sembrano aver allentato le presenze e quindi per ora i pericoli». «A Campo Marte anche l’altra notte c’erano presenze strane, l’ennesimo segno che non possiamo smontare».

Anche se le forze sono quelle e se le metti lì non le puoi mettere altrove. «Capisco che anche altri quartieri abbiano bisogno della nostra presenza: ma per ora dobbiamo portare fino in fondo questo impegno». Un po’ perché preso davanti alla città. Un po’ perché ci vorrebbe poco a perdere i metri, o magari i centimetri, guadagnati e ritornare indietro. A poco più di un mese fa, sulla trincea sorvolata dai volantini razzisti e punteggiata di risse.