Furti, tensione tra gli orafi. Giordini: "Subito il tavolo della sicurezza"

Gran parte dei colpi falliti ma sono bastati a ricreare l'allarme. "Dobbiamo rimanere uniti e creare una rete di collegamento contro i ladri"

Banditi all'assalto di un'azienda orafa. Immagini di repertorio della banda dei kosovari

Banditi all'assalto di un'azienda orafa. Immagini di repertorio della banda dei kosovari

Arezzo, 10 dicembre 2017 - «Dobbiamo far riunire il  tavolo sulla sicurezza». Parola di Giordana Giordini, presidente provinciale di Federorafi, dopo la scia di colpi, alcuni dei quali fortunatamente non riusciti, che hanno interessato le aziende del territorio. L’ultimo caso, il più fruttuoso per i ladri, l'assalto alla ditta di via Gobetti, bottino di 50 mila euro. «Sono casi non eclatanti - afferma Giordini - ma occorre la massima unità fra di noi, in modo da tenere la guardia alta contro i furti, sappiamo che il periodo delle festività è contraddistinto da questo fenomeno».

Per la rappresentante di Federorafi occorre riaprire il tavolo per la sicurezza insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle autorità locali per studiare le strategie da mettere in campo e rendere la vita difficile alle bande specializzate. «Ho parlato con i colleghi, non siamo di fronte a grandi professionisti del crimine e nel frattempo le nostre aziende hanno aumentato i loro standard di sicurezza, ma vogliamo sentire le istituzioni vicine».

La preoccupazione è per le modalità d’azione, in particolare per la tecnica a sfondamento. «I commercianti si sono messi in rete con le chat nei vari quartieri, ecco noi abbiamo singoli canali di comunicazione per scambiarci notizie e consigli, sarebbe importante avere un’unica grande chat. Consigli ai colleghi? «Andate sempre in azienda quando suona l’allarme, non sottovalutate i semplici segnali, oggi esistono  sistemi che permettono di visionare a distanza le immagini, e fate sopralluoghi quotidiani nei pressi degli impianti».