Baby arbitro aggredita: "Voglio giustizia". Telefonate dai colleghi di serie A

La ragazza sedicenne non molla: "Andrò avanti con questa mia passione". Denuncia il babbo del calciatore. Sotto choc, non è ancora tornata a scuola

Un'arbitra donna

Un'arbitra donna

Arezzo, 7 febbraio 2018 - «Non lascerò che l’ignoranza di una persona spenga la luce che questa passione ha portato nella mia vita». E’ ancora scossa R.B., la sedicenne (e non 17enne) arbitro aggredita dal padre di un calciatore alla fine della partita dei Giovanissimi disputata domenica mattina a Monterchi. Sotto choc ma decisa ad andare avanti. Anche perchè, per l’intera giornata di ieri, tutto il mondo arbitrale le ha dato il proprio concreto sostegno. L’hanno chiamata in tanti, infatti, persino alcuni direttori di gara di serie A per invitarla a non guardarsi alle spalle ma prendere quello che c’è di buono da questa passione.

Lei, profondamente turbata da quanto avvenuto, non è ancora tornata a scuola, al liceo di Città di Castello. Ha qualche dolore soprattutto a un fianco, conseguenza di quel violento calcio che il genitore di un baby giocatore del Bastia ha sferrato sulla porta d’ingresso dello spogliatoio dell’arbitro. Porta che poi ha travolto la sedicenne, accompagnata successivamente dal padre al pronto soccorso dell’ospedale di Sansepolcro. «Spero che presto venga fatta giustizia, sia sul piano sportivo che penale – ha detto ieri la giovane – anche perchè quanto è accaduto nei miei confronti non può e non deve più accadere!».

La sedicenne ha poi ricevuto la solidarietà pure dalla sezione arbitri di Città di Castello: «Gli arbitri tifernati, pur pervasi da due giorni a questa parte di sentimenti forti, non commentano un fatto che si commenta da solo. Un sentito ringraziamento va alle persone presenti al campo di Monterchi che hanno fattivamente contribuito a far identificare dalle forze dell’ordine l’autore del fatto. Alla nostra collega – viene sottolineato – un abbraccio affettuoso da tutti noi, con l’augurio di riprendere quanto prima, con l’entusiasmo dimostrato finora, il cammino arbitrale».

Nel frattempo proseguono le indagini da parte dei carabinieri della Stazione di Monterchi guidati dal maresciallo Alberto Alunno. A loro si sono rivolti il padre dell’arbitro che ha raggiunto la caserma insieme alla stessa ragazza lunedì per presentare denuncia nei confronti dell’uomo, residente a Bastia, protagonista negativo del gesto ai margini della gara del torneo umbro Giovanissimi regionali tra Junior Castello e Bastia.

L’individuo per il momento è indagato con l’accusa di lesioni: gli stessi militari, nella loro attività di verifica, ora andranno avanti con gli accertamenti anche nella zona degli spogliatoi. «Secondo alcuni tifosi, arbitri incompetenti rovinano le partite, però in realtà sono proprioloro – per fortuna pochi – che con certi atteggiamenti rovinano questo sport meraviglioso» è stato sottolineato sempre ieri in ambienti arbitrali.

Una vicenda, questa, che ha scosso un pò tutti; anche nei social c’è stato un tam tam a sostegno della ragazzina-arbitro aggredita da un genitore. Che, è bene ricordarlo, subito dopo l’elegantissimo gesto ha tentato di fuggire per non essere riconosciuto. Ci ha pensato il custode dello stadio di Monterchi a fermarlo, ponendosi davanti alla sua auto e fotografando la targa. Da li a poco sono arrivati i carabinieri che lo hanno identificato.