Name: Trovata morta Denisa, la trentenne che era scomparsa da Prato
Uploaded: 2025-06-04T17:54:50.672Z
Channel: Redazione Video
Description: Trovata morta Denisa, la trentenne che era scomparsa da Prato

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La Nazione

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Trovata morta Denisa, la trentenne che era scomparsa da Prato

I nostri video

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Il candidato alle elezioni regionale delle Marche sui social: &quot;Sono amareggiate e molto arrabbiato, ma sereno nel merito. Sono estraneo ai fatti, lo dimostrer&ograve;&quot;

Matteo Ricci indagato: il video

Il dna riscrive la storia del mostro di Firenze fin dall’inizio. Natalino, il bambino di sei anni e mezzo che nell’estate del 1968 scampò ai colpi di calibro 22 che uccisero sua madre, Barbara Locci, e l’amante Antonio Lo Bianco, e che per i successivi diciassette anni terrorizzerà la Toscana e l’Italia con altri sette duplici omicidi, non era figlio di Stefano Mele, il manovale, marito della vittima, che verrà condannato per quel delitto.
Un accertamento genetico disposto dalla procura ha stabilito che il suo padre biologico è Giovanni Vinci, il fratello più grande di Francesco e Salvatore. Giovanni, pur membro di quel “clan” di sardi che dal 1982 entrerà nel mirino delle indagini – con l’arresto di Francesco prima, e con i sospetti su Salvatore poi –, non è mai stato lambito dall’inchiesta. Una lacuna che oggi, le pm titolari di un fascicolo riaperto, Ornella Galeotti e Beatrice Giunti, tenteranno di colmare. Anche se Giovanni è defunto ormai da diversi anni. Tuttavia, alcune domande sorgono spontanee: il killer di Signa sapeva veramente chi fosse il padre di quel bambino?

A consegnare questa clamorosa novità nelle mani dei magistrati è stato il genetista Ugo Ricci, specialista di cold case a cui si deve anche il ritrovamento, nel caso Garlasco, del dna di Andrea Sempio attaccato alle unghie di Chiara Poggi.
L’«intuizione» investigativa risale invece al 2018, quando, nell’inchiesta, conclusasi con l’archiviazione, che all’epoca vedeva indagato l’ex legionario di Prato Giampiero Vigilanti, venne dato il compito ai carabinieri del Ros di prelevare, in gran segreto, due profili dna. Quello di un figlio di Salvatore Vinci, che si è rivelato utile ad attribuire al sardo il possesso di uno straccio che era stato vicino a un altro “famoso” pezzo di stoffa (andato perduto) che recava tracce di sangue e polvere da sparo, rinvenuto in casa sua all’indomani del delitto di Vicchio del 1984.

L'articolo di Stefano Brogioni è sul sito della Nazione e sull'edizione del giornale di oggi ✍

"Il DNA Riscrive la Storia del Mostro di Firenze: Natalino Non Era Figlio di Stefano Mele"

Alfonsine, gira in auto per il paese con lo sportello aperto

È stata danneggiata la lapide in marmo davanti al monumento dedicato a Giacomo Matteotti, sul lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma. Il fatto segnalato stamane. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Flaminia, che hanno effettuato un sopralluogo. I militari dell’Arma hanno eseguito anche i rilievi tecnico-scientifici e indagano su quanto accaduto.

“Ho voluto testimoniare il mio sdegno personale e la vicinanza del ministero della Cultura alla figura di Giacomo Matteotti”, dice il ministro Alessandro Giuli, che si è recato stamattina al monumento per verificare i danni subiti dalla lapide. “Questo atto vandalico è un gesto grave, che colpisce un luogo della memoria civile condivisa. Episodi di questo genere non devono essere sottovalutati: il rispetto per una delle figure fondative della coscienza democratica italiana è un dovere che chiama in causa tutti. Confido nel lavoro delle forze dell’ordine per fare piena luce sull’accaduto - aggiunge Giuli - e assicuro l’immediata disponibilità del ministero della Cultura a collaborare per il ripristino del monumento”.

“Il danneggiamento della monumento di Matteotti è una vigliaccata fascista che va condannata senza indugi. Mi auguro vengano individuati al più presto i responsabili. Noi continueremo a onorare la sua memoria e il suo sacrificio. Per questa ragione oggi pomeriggio alle 16.45 saremo in presidio davanti al monumento di Matteotti con il consigliere regionale, Alessio D’Amato, e i nostri eletti”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda. 

#roma

"Vandalismo al Monumento di Matteotti a Roma: Indagini in Corso e Condanna Unanime"

Un monumento di cartone, costruito in una settimana da 260 volontari, crollato in pochi minuti sotto l’assalto festoso di grandi e bambini.

A Predappio, per il centenario della fondazione, l’arte di Olivier Grossetête ha trasformato la piazza in un rito collettivo di costruzione, demolizione e gioia condivisa.

 Perché il vero valore è nel percorso e nelle emozioni vissute insieme.

di Quinto Cappelli ✍🏻

"Predappio: L'arte effimera di Olivier Grossetête trasforma la piazza in un rito di gioia collettiva"

Aereo militare si schianta su una scuola in Bangladesh: strage di studenti a Dacca

Il punto di Yuri Griggio (Facile.it): attenti agli inganni dei falsi paradisi in vacanza

Perché le truffe prendono di mira soprattutto i ragazzi?

La porta più alta di tutta Firenze? Cioè, la porta "più in alto in città" qual è? In questa puntata continuiamo a conoscere le mura della città approfondendo la storia antica dietro Porta San Giorgio

#FirenzeAntica #PortaSanMiniato #FirenzeSegreta #StoriaDiFirenze #ScopriFirenze #CittàMurata #ToscanaAutentica

Alla Scoperta di Porta San Giorgio: La Porta Più Alta di Firenze e la Sua Storia Antica

Sul&nbsp;campo Italiano d&agrave; ripetizioni di fase difensiva all&#39;altro neo arrivato Martin Vitik

di Massimo Vitali

Bologna Fc, allenamento del neo arrivato Federico Bernardeschi

Il progetto per la cura dell&#39;asma pediatrica

"L'aria migliore d'Europa? Alla Doganaccia"

Nell&#39;ultima tappa del tour 2025, il cantautore bolognese ha salutato i 63mila fan ospitando sul palco Lorenzo Cherubini e Luca Carboni

Cremonini e Jovanotti live a Roma: il video

Kraftwerk in concerto tra le colline Toscane ieri sera a Lajatico, sul palco del Teatro del Silenzio. In replica il 25 luglio al Teatro Antico di Taormina, lo spettacolo omaggia i 55 di storia della band di D&uuml;sseldorf con quel mix di techno e syntpop che li ha resi i numi tutelari dell&#39;elettronica tedesca. Un ruolo riconosciuto pure nel 2014 dalla conquista del Grammy Lifetime Achievement Award e quattro anni fa dall&#39;inserimento nella Rock &amp; Roll Hall of Fame.

Kraftwerk in concerto tra le colline Toscane a Lajatico

In evidenza

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Giorgio Panariello ai microfoni di Extra Soundcheck






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Nel nuovo episodio de &quot;<a href="https://www.quotidiano.net/magazine/libri">Il piacere della lettura</a>&rdquo;, abbiamo incontrato Fatma Aydemir, scrittrice e giornalista tedesca di origine turca, per parlare del suo secondo romanzo &ldquo;Tutti i nostri segreti&rdquo; (Fazi). Un libro che inizia con una morte, ma che in realt&agrave; &egrave; un inno alla complessit&agrave; della vita. Ambientato tra Istanbul e la Germania del 1999, il romanzo segue i fili spezzati e intrecciati della famiglia di H&uuml;seyin ed Emine e dei loro figli: &Uuml;mit, Sevda, Peri, Hakan. Capitoli che portano i loro nomi, ogni vita merita di essere narrata nella sua interezza.

Famiglie, case e identità spezzate: il nuovo romanzo di Fatma Aydemir è un inno alla complessità della vita

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Scene, anatomia di un crimine. Il delitto di Pierina

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In Valtiberina arrivano spettacoli che animeranno le piazze, i musei ei luoghi emblematici dei comuni coinvolti

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(Agenzia Vista) Roma, 22 luglio 2025
Dopo l'approvazione in Senato del ddl sulla separazione delle carriere il gruppo M5S ha inscenato un flashmob fuori Palazzo Madama, esponendo uno striscione che riprendeva gli slogan già esposti in Aula: “Non nel loro nome”, con la foto di Falcone e Borsellino; “…ma nel loro”, insieme ad una foto di Licio Gelli e Silvio Berlusconi.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Il flash mob del M5S dopo l'approvazione in Senato del ddl sulla separazione delle carriere

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Firenze, bonifica dell'ex ippodromo Le Mulina: scatta la messa in sicurezza

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Money Vibez Stories: l'intervista di Agnese Pini a Lucia Aleotti e Alberto Giovanni Aleotti

Nel delitto di Garlasco, dove il tempo sembra non bastare mai a saziare il dubbio, la scena del crimine continua a raccontare la sua verit&agrave; con una precisione chirurgica.&nbsp;Le tracce azzerano le teorie creative, lasciano nudo il fatto nella sua crudezza. Resta, ad oggi, forse solo il presunto DNA maschile trovato sulle unghie di Chiara Poggi...

Delitto di Garlasco: la scienza chiude il caso?

Scene anatomia di un crimine puntata 37

Sulla scena di un crimine ogni elemento, ogni traccia ed ogni reperto pu&ograve; diventare una prova. Ma ad una condizione: che quell&#39;elemento sia adeguatamente raccolto, conservato e analizzato...

Scene, Garlasco: 18 anni dopo si torna sui reperti e sulla scena del crimine

Scene, anatomia di un crimine Pt.35

Una traccia dattiloscopica, la numero 33&nbsp;gi&agrave; repertata 18 anni fa ma considerata non attribuibile a nessuno, rimette tutto in gioco. Ma questa prova basta a collocare Andrea Sempio sulla scena del crimine?

Garlasco: dopo 18 anni Andrea Sempio è il nuovo indagato

&Egrave; nella cornice che si nasconde il senso pi&ugrave; profondo di un delitto. Nel caso di Andrea Sempio, e quindi nel delitto di Garlasco, quella cornice &egrave; una costellazione comportamentale rimasta a lungo in ombra: post pubblici quasi ossessivi nei giorni delle condanne di Alberto Stasi, frasi criptiche annotate nei suoi scritti &mdash; &quot;ho fatto cose cos&igrave; brutte che nessuno pu&ograve; neanche immaginare&quot;&nbsp;&mdash; e un passato improvvisamente cancellato prima del 2017, come se la memoria stessa fosse stata epurata, o riscritta.

Garlasco: Sempio e il linguaggio del corpo