Perini Navi verso il concordato: la Fiom non ci sta

Nessuna intesa sul bond da 30 milioni al vertice col sindacato. Riappare in Tribunale la manifestazione di interesse di Sanlorenzo

Una delle molte manifestazioni operai tenute da quando è scoppiata la crisi del cantiere P

Una delle molte manifestazioni operai tenute da quando è scoppiata la crisi del cantiere P

Viareggio, 22 gennaio 2021 - Fumata nera ieri al tavolo tenuto dai vertici di Perini Navi con i rappresentanti del sindacato Fiom Cigl e la Rsu interna, sugli sviluppi della crisi del cantiere. Nel documento dei sindacati si legge che «sono stati confermati i nostri dubbi sulla tenuta nel tempo di un piano di ristrutturazione del debito molto complesso, collocato in una fase di sostanziale fermo produttivo del cantiere, che va avanti da quasi un anno. Il piano che attende il sostegno degli istituti bancari prevede, nel caso il tribunale fallimentare di Lucca lo accogliesse integralmente, la possibilità di utilizzare da subito una parte delle risorse del fondo Blueskye per una ripartenza veloce. Diversamente i tempi potrebbero dilatarsi fino all’omologa del concordato, prevedibilmente a fine marzo o inizio aprile. Questo nello scenario più ottimistico». Il sindacato sottolinea che «la cosa che lascia particolarmente indisposti è il permanere di almeno 20 esuberi di cui una buona parte individuati nelle aree della produzione, numeri tali da mettere in discussione la possibilità, a nostro avviso, di poter realizzare i propositi di qualità e puntualità per le imbarcazioni in costruzione.

La proprietà ha sostenuto che le possibili alternative industriali prevedevano l’ipotesi del concordato, e avrebbero prodotto 50 esuberi». La Fiom conclude affermando che «la possibilità della vendita separata dei cantieri è un’ipotesi ancora peggiore di quella che il fondo dice di voler garantire. Sappiamo che ci sono state manifestazioni di interesse formali nei confronti del tribunale, ma che manca una ufficialità di cui vorremmo essere esaurientemente informati per comprendere la realtà delle cose. Resta nei fatti un’operazione finanziaria che rischia di produrre comunque situazioni di incertezza e di possibili speculazioni a breve e medio termine».

Fin qua il comunicato sindacale, mentre da parte aziendale tutto tace. La notizia più importante, e che è confermata nello scritto della Fiom, è che quasi certamente esiste un piano di salvataggio di Perini Navi parallelo all’operazione Blue Sky. I “rumours” guardano sempre al cantiere Sanlorenzo di Massimo Perotti. E’ il primo cantiere monobrand al mondo nella nautica da diporto, con un portafoglio ordini sui 500 milioni di euro, con quotazione in borsa, e che sembra non avere mai abbandonato l’intenzione di intervenire per l’acquisizione di Perini Navi. Gli advisor di Sanlorenzo erano a buon punto della trattativa con la proprietà di Perini Navi, e avevano anche incontrato i sindacati, poi c’è stata la svolta dei fondi di investimento. Ma Sanlorenzo intende presentare al Tribunale la propria manifestazione d’interesse – se già non l’ha presentata – come del resto in tale senso ha agito anche il cantiere Ferretti. Sanlorenzo creerebbe così una sua speciale divisione sailing yacht che andrebbe a completare la grande offerta commerciale già presente in tutto il mondo. Eppure, in alternativa, si vocifera di altri passi già compiuti con atti notarili per il concordato. Walter Strata