Altro che focolaio domestico pieno d’amore. Dentro quelle mura, per diversi anni, all’ordine del giorno c’erano offese e minacce. Anche estreme, come quella di essere uccisi nel sonno a coltellate o bastonate. Un incubo quotidiano quello vissuto da padre e figlia, residenti nello stazzemese, entrambi vessati dalla moglie di lui, una 53enne già nota ai servizi sociali a causa di condizioni di salute mentale alquanto borderline. A porre fine a quella convivenza, diventata con il passare del tempo a dir poco infernale, ci ha pensato la polizia del commissariato di Forte dei Marmi.
La donna è stata infatti denunciata per maltrattamento verso familiari o conviventi e sottoposta alla misura di allontanamento dalla casa di famiglia. Gli agenti del commissariato hanno proceduto all’esecuzione della misura cautelare nel pomeriggio di ieri, epilogo come detto di una vicenda maturata nel corso del tempo, quando la ragazza – oggi 18enne – era ancora minorenne. Le prime confessioni, da parte delle due vittime, erano state fatte ai servizi sociali del Comune, ma la situazione non ha fatto che peggiorare. La donna, in base al drammatico racconto del marito e della figlia, li avrebbe ripetutamente offesi e mortificati, costringendoli a sopportare per anni una costante sofferenza morale fatta di offese e minacce.
Come quella di ucciderli nel sonno utilizzando coltelli o bastoni. La classica goccia che ha fatto completamente traboccare il vaso, con padre e figlia che in preda alla paura non hanno potuto fare altro che rivolgersi alla polizia. Ieri l’epilogo, con il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lucca che una volta valutato l’esito delle indagini ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, applicando la misura dell’allontanamento della donna dalla casa familiare.
Daniele Masseglia